Il festival ideato dal Premio Strega 2005 approda in Lunigiana

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
22 luglio 2005 11:49
Il festival ideato dal Premio Strega 2005 approda in Lunigiana

Sono ben quattro gli spettacoli riservati alla Lunigiana dal festival Il Canto del Mondo, il festival che ha scelto come scenario “l’Appennino: luogo di narrazione”, attraverso il Parco Nazionale e i suoi paesi, per riscoprirne e valorizzarne le bellezze. Il primo appuntamento sarà con Ivana Monti a Tavernelle (Licciana Nardi) il 30 luglio ore 21,00. “Mia cara madre” è uno spettacolo in cui la grande attrice teatrale si muove tra più di settanta musicisti, interpretando “Ricordi e voci della nostra terra dal 1913 alla Liberazione 1945”.

C’è un cambiamento di data invece per l’ideatore dell’intera manifestazione Maurizio Maggiani, il recente vincitore del Premio Strega con il suo “Racconto” sarà alla Pieve di Crespiano (Comano) il 1 agosto, ore 21,00 anziché il 5 agosto come indicato nei dépliants in circolazione. Il 4 agosto sarà la volta di Giovanni Lindo Ferretti che a Sassalbo, ore 21,00, accompagnato dall’organetto di Raffaele Pinelli regalerà il suo “Allevare menti, pascolare pensieri”. Il 21 agosto alla Rocca Sigillina di Filattiera, ore 18,30 Elisabetta Salvatori offrirà al pubblico il suo già premiato “La Bella di Nulla”, una favola ereditata dalla sua terra, dalla sua gente.

Le splendide cornici del paesaggio ora naturale dei monti, ora architettonico delle pievi e delle piazze antiche, tra il calore della gente che vive quei paesi, sono il motore di questa manifestazione, un Canto del Mondo che dal 22 luglio al 31 agosto si muove tra le province di Lucca, Massa Carrara, Parma e Reggio Emilia, per far conoscere attraverso suggestivi monologhi teatrali, musicali, o complessi spettacoli canori luoghi abbandonati, poco conosciuti, ma che racchiudono in sé una storia da scoprire, sapori e odori da ritrovare e da offrire ad un pubblico che potrà ricevere piacevoli sorprese in un’estate che dal mare apre agli scenari morbidi dell’Appennino e della sua storia.

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