Inceneritore fiorentino: i vertici degli enti locali tentano di spengere la ribellione

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
13 luglio 2005 23:13
Inceneritore fiorentino: i vertici degli enti locali tentano di spengere la ribellione

“Dopo tante discussioni, si deve decidere.
Altrimenti, se si discute senza decidere, si abbandona il campo della politica e siamo al Bar Sport, non al governo del territorio” Così Matteo Renzi, Presidente della Provincia, intervenendo all’incontro di oggi in Palazzo Medici Riccardi con la Giunta Regionale e le rappresentanze istituzionali, sociali e civili del territorio fiorentino, a proposito dell’emergenza rifiuti e delle polemiche nate dopo le riflessioni del Sindaco di Campi Alunni sul termovalorizzatore a Case Passerini.
In quest’anno la Provincia ha lavorato fianco a fianco coi sindaci, seguendo un percorso definito in modo unanime.

“Adesso – dice Renzi - qualcuno vorrebbe tornare al punto di partenza come nel Monopoli, tornare al Vicolo Corto senza passare dal VIA. Non giocheremo a Monopoli sulla pelle dei cittadini, non condanneremo questa terra all’emergenza rifiuti, noi andiamo avanti, cercando di ricucire gli strappi, ma senza rallentare la marcia. Dobbiamo fare presto, e fare bene” ha concluso Renzi.
Sullo stesso tema il presidente della Regione Claudio Martini ha parlato a conclusione dell’incontro di oggi in Provincia di “convergenza fra Regione e Provincia sul fatto che le procedure devono andare avanti”.

Tutte le Amministrazioni comunali – ha detto Martini – sono chiamate a decidere. Nessun Comune sarà sottostimato e nessuno avrà potere di veto”.

Una forte preoccupazione per il quadro politico nazionale, un richiamo alle emergenze come l'inquinamento atmosferico, quella legata alla crisi del trasporto pubblico locale e dei servizi sociali, l'individuazione di progetti e obiettivi per lo sviluppo locale e territoriale. Sono questi i principali temi affrontati dal sindaco Leonardo Domenici nel suo intervento all'incontro della giunta regionale con i sindaci, le categorie economiche e le forze sociali della Provincia di Firenze.

"Non posso nascondere una profonda preoccupazione per i mesi che ci aspettano - ha detto il sindaco Domenici -, una preoccupazione che deriva dalla situazione generale che stiamo vivendo, dai problemi di carattere politico-istituzionale, dal fatto che ormai è del tutto evidente che nel nostro Paese opera una vera e propria dissociazione fra le parole e i fatti, fra ciò che si afferma e quello che poi concretamente si fa. E questo ha un rilievo particolare proprio sull'aspetto più preoccupante, vale a dire le questioni economico-sociali".

In particolare il sindaco si è soffermato sul tema della programmazione economico-finanziaria generale. "Se è vero per il 2006 che si parla di una manovra di 11 miliardi, allo stesso tempo a settembre si riaprirà la questione dell'Irap, che avrà sui conti pubblici un costo che si aggira sui 5 miliardi. A questo si aggiunge il ministro Lunardi che per le infrastrutture cerca 8 miliardi di investimenti per il biennio 2006-2008. Non riesco a capire - ha continuato il sindaco Domenici - come tutte queste cose possano convivere, tenendo conto della situazione attuale.

Appare chiaro, quindi, che piano generale la dissociazione è notevole". "Il nostro sforzo primario deve essere quello di evitare che questa situazione si trasferisca anche nelle realtà regionali e locali - ha insistito il sindaco -. Ecco perché credo sia importante che la Regione abbia avviato questa serie di incontri. Intanto per dare un segnale di unità delle forze. Questo significa che dobbiamo prendere consapevolezza della difficoltà del momento e che dobbiamo cominciare a mettere a punto delle risposte che hanno anche tratti di novità e di straordinarietà".

Casa, inquinamento, trasporto pubblico locale. Eccole le emergenze annunciate sia dal presidente della Regione Toscana Claudio Martini che dal sindaco Domenici. Sull'emergenza inquinamento e la gravissima crisi finanziaria del trasporto pubblico locale, il sindaco Domenici ha ribadito: "Non possiamo far finta di niente, quando cominceranno a riproporsi nel prossimo autunno. E questo vale per i servizi sociali. Anche qui si sommano due aspetti particolarmente preoccupanti: il problema delle risorse e le tendenze strutturali di carattere demografico, ovvero l'invecchiamento della popolazione.

Siamo arrivati al punto che paradossalmente nei nostri Comuni, si comincia a ritenere che sia già un successo mantenere il livello dei servizi sociali, quando è evidente che avremmo bisogno di incrementarli". Secondo il sindaco Domenici c'è un altro aspetto che evidenzia un'ulteriore dissociazione: "Siamo di fronte a una fase in cui abbiamo bisogno di investimenti e sappiamo che, nonostante che il governo nazionale a livello europeo proponga una maggior flessibilità del patto di stabilità, in Italia nei confronti delle autonomie il patto di stabilità praticamente deprime gli investimenti.

Molto presto arriveranno i dati del primo semestre della cassa depositi e prestiti dove si vedrà, almeno secondo le prime anticipazioni, che siamo di fronte a un catastrofico crollo di mutui da parte degli enti locali, soprattutto dei comuni. A questo si lega, altra dissociazione, il problema che alcuni enti che hanno risorse non possono investirli perché altrimenti violano il patto di stabilità". Una situazione complessa che deve essere affrontata. Per questo il sindaco Domenici ha delineato alcune linee di intervento.

"Prima di tutto dobbiamo definire in modo molto chiaro una serie di interventi nell'immediato. Per quanto riguarda le risorse c'è bisogno sia di una razionalizzazione delle spese, sia della capacità di investimento mirato su quelli che sono gli aspetti più emergenziali. In questo senso credo che il ruolo delle Regione sia fondamentale. I comuni, a cominciare dal capoluogo, hanno bisogno di più Regione, non di meno Regione. E di una capacità di iniziativa forte, concordata e concertata". "Contemporaneamente - ha continuato il sindaco - dobbiamo ricominciare a pensare alla nostra capacità di attrarre e di favorire investimenti.

Di valorizzare progetti concreti di sviluppo locale. Potremmo provare a vedere di svolgere un lavoro attento in una logica di promozione e di valorizzazione dei progetti più importanti per lo sviluppo locale e territoriale e provare a concentrare su questi risorse e investimenti". "Come istituzioni locali - ha concluso il sindaco Domenici - abbiamo una notevole responsabilità. Non dobbiamo pensare che i patti di per sé risolvano i problemi. Temo una certa lentezza e rigidità del nostro sistema istituzionale, anche a livello locale, nell'assumere decisioni e nel portarle avanti.

Dobbiamo essere consapevoli che il tentativo di dare risposte innovative hanno prodotto dibattiti abbastanza stravaganti e singolari. Oggi dobbiamo fare un salto di qualità. Dobbiamo cioè porci il problema di individuare obiettivi, sapendo anche che questi possono determinare situazioni di conflitto. Il problema sta nel saperlo gestire, non nell'evitarlo. Se noi pensiamo che nella situazione difficile nella quale ci troviamo, la politica sia solo scelta del consenso fine a se stesso o dello spazio mediatico e non sia invece responsabilità decisionale e naturalmente capacità di ascolto democratico con chi governiamo, allora credo che commetteremo un grave errore e molto probabilmente non saremo in grado di mettere in campo quelle risposte necessarie, anche di carattere straordinario, che questa situazione straordinaria richiede".

A seguito dell'ordine del giorno di accompagnamento alla variazione del bilancio, presentato e votato dai soli gruppi consiliari dei Verdi, Comunisti Italiani e Rifondazione Comunista, e non approvato dal resto del consiglio provinciale, e in considerazione del dibattito quotidiano sull'inceneritore, i Verdi e i Comunisti italiani vogliono fare ulteriore chiarezza sulla natura delle divergenze - effettive e reali - che attualmente sono presenti all'interno delle forze che si riconoscono a livello nazionale nell'Unione e a livello locale nella maggioranza della Provincia di Firenze.
In un documento diffuso oggi i Capogruppo dei Comunisti Italiani e dei Verdi, Massimo Marconcini e Luca Ragazzo, affermano:
"1) Ci pare che tutti abbiano accettato che la strategia rifiuti zero è un orizzonte culturale di grandissimo rilievo e che deve servirci da guida, ma che non può essere completamente attuata nell'immediato;
2) Nessuno nega quindi che attualmente sia possibile chiudere da subito tutti gli impianti e quindi che una quota di rifiuti vada smaltita: su questo punto i tre gruppi consiliari sono stati chiari, parlando appunto della possibilità e della necessità di ridimensionare, non di annullare, l'incenerimento e il conferimento in discarica dei rifiuti nella Provincia di Firenze;
3) Il problema, e quindi l'elemento di divergenza, riguarda appunto la quantità di questa quota da incenerire e quindi il dimensionamento ed il numero degli impianti, e di conseguenza lo spazio economico (investimenti finanziari), e la priorità cronologica, da dare alle vie alternative (riduzione e differenziazione);
4) Se si concretizzassero gli attuali indirizzi (impianto di Case Passerini da 180.000 tonn/anno, ampliamento degli impianti di Testi e Selvapiana fino ad una portata di 70-80.000 tonn/annue per ciascuno) la Provincia di Firenze si troverebbe ad avere impianti con un potenziale di incenerimento di circa 300.000 tonn/anno;
5) I Verdi e i Comunisti Italiani ritengono invece che investendo davvero e con convinzione sui progetti di riduzione e sulla raccolta differenziata (il metodo del "porta a porta" dove è stato applicato funziona egregiamente, inoltre enormi margini sono ancora possibili sul fronte dell'organico e quindi del compostaggio) si possa arrivare, realisticamente e senza utopismi, ad una riduzione del 6%, come indicato nel Piano Provinciale dei Rifiuti e non da estremisti velleitari e sognatori, e ad una quota di raccolta differenziata del 60%, inferiore comunque agli obiettivi dichiarati nel Piano Provinciale di Sviluppo recentemente approvato da questa Giunta.
6) Perciò riteniamo che la quota da conferire negli impianti possa attestarsi intorno alle 200.000 tonn/annue, con la possibilità quindi di ridimensionare gli impianti o addirittura di farne uno in meno (magari tramite accordi con province contigue), evitando a qualche comunità del nostro territorio un forte impatto ambientale (non si parla solo delle emissioni delle diossine, che comunque ci sono, ma anche del notevole incremento di traffico che un inceneritore comporta), e all'amministrazione un vero e proprio salasso economico, con la possibilità quindi di reinvestire le risorse nella mitigazione ambientale, nella riduzione, nella raccolta differenziata.
7) Questo quindi è il punto del contendere: vogliamo crederci davvero a questi obiettivi ambiziosi, ma assolutamente concreti, e quindi investirci cospicue risorse finanziarie, considerato che quelle attualmente impegnate per queste finalità sono ancora assolutamente insufficienti?
8) I DS e la Margherita, seguendo le indicazioni dell'assessore competente, hanno legittimamente ritenuto di mantenere il milione di Euro stanziato nella variazione di Bilancio approvata nello scorso Consiglio Provinciale per la destinazione legata ad opere di mitigazione di impatto ambientale strettamente connesse però alla costruzione del nuovo impianto di Case Passerini.
9) Consideriamo questa scelta comprensibile: quello che ci domandiamo, però, e che domandiamo ai nostri alleati, è se si ritiene che in una prossima variazione di bilancio di possano anche reperire risorse (l'avanzo di amministrazione lo consentirebbe ampiamente) anche per le priorità da noi indicate, la riduzione e la raccolta differenziata, consentendo così di dare il segnale che questa maggioranza e questa Giunta non pensano solo agli inceneritori ma anche a raggiungere davvero e più velocemente possibile gli obiettivi che essa stessa si è data.
10) D'altro canto l'impegno ad usare l'avanzo di amministrazione e le variazioni al Bilancio 2005 per i progetti di riduzione e raccolta differenziata era contenuto in più di uno degli ordini del giorno di accompagnamento al Bilancio 2005 scritti e approvati dalla maggioranza dei consiglieri e da tutta l'Unione.
Come si può vedere le differenze non sono abissali ed insormontabili: sono necessarie volontà di venirsi incontro, capacità di ascolto e disponibilità politica .

la posta in palio potrebbe essere quella di riuscire a raggiungere una sintesi condivisa che riesca a far incontrare tutte le forze dell'Unione su un tema che ci ha per troppo tempo divisi".

"L’unica soluzione moderna ed efficace per risolvere la questione dello smaltimento dei rifiuti è il termovalorizzatore, come sostengono le varie associazioni di categoria. Ad affermarlo è il capogruppo Udc Mario Razzanelli, secondo cui cambiare in questo momento la localizzazione della centrale significa soltanto rimandare a tempo indeterminato la soluzione di un problema che costa ogni anno alla collettività decine di miliardi.

Le forze politiche che impediscono la realizzazione del termovalorizzatore in tempi brevi sarebbe bene si assumessero finalmente le proprie responsabilità – prosegue Razzanelli -. È troppo facile infatti far sempre ricadere le conseguenze di scelte sbagliate sui cittadini e sull’economia del territorio, che soffre per l’immobilismo e l’incapacità di governare dei nostri amministratori, come sta succedendo in modo evidente per l’aeroporto di Firenze. Siamo di fronte a una maggioranza che governa da anni il territorio ma che non riesce purtroppo a risolvere concretamente i problemi della città e del suo comprensorio.

Ma non basta. Quel poco che viene fatto, spesso è fato male. Ribadisco che interventi importanti come il termovalorizzatore non possono subire ulteriori ritardi. Abbiamo già aspettato abbastanza".

"L'unica soluzione moderna ed efficace per risolvere la questione dello smaltimento dei rifiuti è il termovalorizzatore, come sostengono varie associazioni, in particolare quella degli industriali". Cambiare in questo momento la localizzazione della centrale significa soltanto rimandare a tempo indeterminato la soluzione di un problema che costa ogni anno alla collettività milioni di euro".

Ad affermarlo è il capogruppo UDC in Consiglio Comunale, Mario Razzanelli, che prosegue dicendo che "le forze politiche che stanno cercando di impedire la realizzazione del termovalorizzatore in tempi brevi si assumono delle gravi responsabilità. È troppo facile far sempre ricadere le conseguenze di scelte sbagliate sui cittadini e sull'economia del territorio che soffre per l'immobilismo e l'incapacità di governare dei nostri amministratori, come sta succedendo in modo evidente anche per l'aeroporto di Firenze.

Siamo di fronte a una maggioranza che non riesce purtroppo a risolvere concretamente i problemi della città e del suo comprensorio. Ma non basta. Quel poco che viene fatto, spesso è fatto male". "Ribadisco - ha concluso Razzanelli - che interventi importanti come il termovalorizzatore non possono subire ulteriori ritardi. Abbiamo già aspettato abbastanza".

In evidenza