Emergenza acqua a Fabbrica Europa

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
10 maggio 2005 18:40
Emergenza acqua a Fabbrica Europa

Oltre al progetto di Versiliadanza “Geist” (la seconda parte in scena l’11 maggio alle ore 20), questa settimana Fabbrica Europa dedica altri due importanti progetti ai giovani coreografi italiani e alla danza internazionale. L’11 maggio ha inizio la prima edizione di MOVING_movimento, progetto di residenze coreografiche a cura di Fabbrica Europa e CANGO Cantieri Goldonetta, in collaborazione con l’Istituto Francese. Dal 12 al 14 maggio torna International Fabbrica for Coreographers, la consueta tre giorni di spettacoli, workshop e incontri a cui partecipano coreografi provenienti da tutto il mondo.

Tema di grande attualità.

Umberto Eco ne parla in una storia pubblicata da “Repubblica”, fingendosi un padre alle prese col tentativo di spiegare al figlio che cosa sia l’acqua. Siamo ovviamente nel futuro, ma un futuro non troppo lontano, il 2015. Il bambino, in gita su uno strano mezzo futuristico, guarda la terra, pianeta ormai disabitato, senza vita e ascolta a bocca aperta i racconti del padre. Racconti di un passato in cui al posto di quel paesaggio desertico, di quelle desolate distese di terra arida e secca che i due vedono scorrere sotto i lori occhi, c’era un mondo vivo, colorato, un mondo ricco di acqua, attraversato da fiumi e laghi, bagnato dal mare.

Corsi d’acqua che irrigavano i campi, facevano crescere le piante, dissetavano tutte le creature della specie. Davano vita e colore al mondo intero. Il bambino appare smarrito, proprio non riesce ad immaginare come potesse essere prima il nostro pianeta. L’acqua, i colori, le piante, i fiori, la pioggia, il mare sono per lui realtà totalmente estranee. H2O, niente più che una formula, due semplici lettere con un numero nel mezzo. Di acqua si torna a parlare nello spettacolo teatrale in scena sabato e domenica sera alla Stazione Leopolda di Firenze, in seno alla XII edizione di Fabbrica Europea 2005.

Realizzato dal promettente gruppo barese del teatro minimo di Andria in collaborazione col teatro Scala, Accadueò, questo il titolo dello spettacolo, è la favola avveniristica di un futuro immaginato, ma tristemente molto plausibile, in cui a devastanti inondazioni seguono 17 anni di completa siccità. Scritta da Michele Santeramo, è la storia di due uomini (Franco Ferrante e Michele Sinisi) che, in un mondo paradossale, in situazioni limite in cui l’acqua c’è in quantità eccessiva o è del tutto assente, cercano di sopravvivere, adattando le loro esistenze e i loro bisogni in base alla disponibilità di essa.

Insostituibile linfa vitale la sua presenza o assenza ha segnato la storia delle prime civiltà, sancendone la fama o il declino. Il Tigri, l’Eufrate, il Nilo: senza di essi oggi a scuola non studieremmo le avventure di Assiri, Sumeri, Babilonesi, Egizi. Bene prezioso l’acqua, capace di dare e di togliere la vita, di portare agli eccessi carattere e personalità di chi ne vive l’assenza o la sovrabbondanza. Se oggi rinunciamo ad un sorso d’acqua in favore di un altro, se mentre facciamo la doccia, presi da uno slancio di generosità, chiudiamo il rubinetto pensando a coloro per i quali anche una semplice doccia è un lusso, un domani per lo stesso sorso d’acqua saremmo capaci di uccidere.

Lo spettacolo si basa su dati reali: 30.000 uomini, fra cui 5500 bambini, muoiono ogni giorno per problemi legati all’acqua, per la sua assenza o perché è inquinata. Lo sviluppo di interi stati, di intere parti del mondo è appeso al filo della disponibilità di risorse idriche, interi paesi, piccole grandi cittadine che oggi ci sono, domani non si sa.

Sara Montesi

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