Prodi chiude la convention di Fiesole: Unità, unità, unità
Venerdì un retroscena felino

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 gennaio 2005 16:51
Prodi chiude la convention di Fiesole: <I>Unità, unità, unità</I><BR>Venerdì un retroscena felino

"Non solo elencare i mali della destra ma soprattutto proporre un'alternativa valida, qualcosa di nuovo", così, con le parole di Ermete Realacci, promotore della convention "Le politiche dei territori", i territori della politica, è possibile riassumere la tre giorni di lavoro fiesolana alla quale si erano dati appuntamento molti leader del centro sinistra nel fine settimana. L'incontro de "La Margherita" e di "Uniti nell'Ulivo" si era aperto venerdì con Dario Franceschini ed era continuato con un sabato ricco di interventi tra i quali quelli di Massimo Cacciari, Francesco Rutelli, Aldo Bonomi, Bruno Manghi, Paolo Gentiloni, Giuseppe Fioroni e Vannini Chiti per poi terminare oggi con un intervento di Romano Prodi.

Il leader del centro sinistra ha incitato all'unità tra i partiti della coalizione per portare avanti un programma di governo valido per vincere le elezioni, a partire dalla base, dai piccoli comuni:"Si è aperto un cammino di costruzione di un programma comune, il territorio italiano è il luogo della tradizione ma anche della trasformazione, è fondamentale difendere i piccoli comuni per adattarli alle nuove esigenze della società". Poi una dura analisi sulla situazione attuale dell'economi italiana:"Dobbiamo dire la verità a noi stessi e alla gente, il nostro paese va migliorato e trasformato non abbiamo più una grande impresa in grado di farci confrontare a livello internazionale, abbiamo dati preoccupanti e dobbiamo recuperare il cammino perduto…La situazione del terziario non è certo migliore, ci manca una rete forte che ci leghi con il resto del mondo, ma non ci dobbiamo spaventare solo cercare delle soluzioni e fare le scelte giuste".

Infine le parole sull'unità della coalizione:"Unità, unità, unità, le tradizioni sono il nostro orgoglio per raggiungere l'unione e gli obiettivi che ci siamo prefissati".
Per i più attenti la tre giorni di Fiesole ha regalato anche un siparietto simpatico: durante il discorso d'apertura di Dario Franceschini un gatto nero ha varcato le porte dell'aula magna e ha messo in difficoltà il palco delle autorità che invano hanno tentato di "accompagnarlo" in giardino. Da precisare, per chi fosse superstizioso, che il felino è passato dietro agli oratori e non davanti, probabilmente per evitare di prendersi le colpe di eventuali "scossoni" da parte della coalizione.

Francesco Di Costanzo

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