L’Alta Velocità a Firenze, apparentemente bocciata dal Ministero dell’Ambient,) rappresenta davvero un “interesse della città”?

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
13 dicembre 2004 14:37
L’Alta Velocità a Firenze, apparentemente bocciata dal Ministero dell’Ambient,) rappresenta davvero un “interesse della città”?

Dopo l’ennesimo apparente stop del Ministero dell’Ambiente all’ultimo tassello del progetto costosissimo e impattante di sottoattraversamento ferroviario di Firenze per due (2!) binari ad Alta Velocità, l’assessore all’Urbanistica di Firenze arch. Gianni Biagi in un comunicato osserva: “Le soluzioni individuate per risolvere le questioni aperte sono altamente qualificate e tali da garantire tutte le condizioni di tranquillità dei cittadini nel corso della realizzazione dell'opera".

C’è da domandarsi - replica l’associazione ecologista indipendente Idra all’assessore - come mai, se davvero siamo in presenza di soluzioni “altamente qualificate”, il Comune di Firenze non abbia ritenuto utile metterne a parte la popolazione più direttamente esposta alle conseguenze del progetto, attraverso una qualsiasi procedura di informazione.

Idra ha chiesto più volte all’Amministrazione comunale – ma invano - che venisse data pubblicità adeguata e tempestiva al progetto, e la stampa locale ha fornito abbondantemente notizia della domanda di trasparenza in merito.

L’assessore Biagi, che nella veste di dirigente responsabile del Servizio Infrastrutture della Regione Toscana risulta aver firmato nel ’95 la deliberazione di approvazione del progetto esecutivo di sottoattraversamento TAV del Mugello (l’attuazione di quel progetto ha determinato l’emungimento – tuttora in corso - di oltre 90 miliardi di litri di acqua di montagna dalla falda idrica appenninica (foto) e un rilevante inquinamento ambientale; gran parte degli esecutori è alla sbarra a Firenze in un mega-procedimento penale calendarizzato da novembre 2004 a dicembre 2005; persino le previsioni più ottimistiche di attivazione dell’opera rinviano al 2008: un ritardo di almeno 5 anni; il costo dell’opera per l’erario è spaventosamente lievitato), auspica inoltre che “la questione si risolva in tempi rapidi nell'interesse generale della città.

Una città che sta lavorando per adeguare le sue dotazioni infrastrutturali”. Idra chiede all’assessore di quali riscontri egli disponga a questo riguardo. “Ci domandiamo infatti come sia possibile definire “interesse generale della città” la realizzazione di dotazioni infrastrutturali complesse e dai tempi di costruzione estremamente lunghi, rispetto alle quali la città non è stata in alcun modo informata né delle ricadute urbanistiche, sanitarie e ambientali, né delle caratteristiche stesse dei progetti.

Come fa in altre parole una città non informata, non consultata, non partecipante, a essere considerata soggetto efficacemente titolare di un “interesse” accertato?”. L’associazione così conclude la lettera, inviata per conoscenza anche al sindaco e al consiglio comunale: “Ella converrà peraltro, gentile arch. Biagi, che la giunta insediata a Palazzo Vecchio è espressione di un consenso rivelatosi minoritario in città in sede elettorale: se non andiamo errati, il sindaco Domenici alle elezioni amministrative dello scorso giugno non ha raggiunto il gradimento del 50% dei votanti, e non ha riscosso – neppure al ballottaggio – che il 33% dei consensi degli aventi diritto al voto.

Sarebbe più delicato quindi – suggeriamo - che certi comunicati evitassero la retorica della coincidenza automatica fra scelte della giunta e interessi della città. Assai più produttivo risulterebbe, a nostro avviso, che gli organi di governo amministrativo verificassero giorno dopo giorno, attraverso le procedure di informazione, consultazione e partecipazione legate ai valori della moderna democrazia, gli effettivi umori, le sensibilità, le esigenze dei cittadini”.

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