Ieri il concerto di Massimiliano Motterle organizzato dalla Bartolomeo Cristofori

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
10 dicembre 2004 23:32
Ieri il concerto di Massimiliano Motterle organizzato dalla Bartolomeo Cristofori

L’Accademia Bartolomeo Cristofori ha organizzato giovedì una serata in memoria del M° Ugo Ferrario, pianista ma soprattutto insigne insegnante di pianoforte e grande sostenitore del sodalizio. Di scena uno dei più interessanti giovani talenti della musica italiana: il pianista bresciano Massimiliano Motterle che, diplomatosi a Milano 10 anni fa, negli ultimi tempi ha letteralmente fatto incetta di premi e ha tenuto recitals da solo o con orchestre prestigiose, in Italia e nel mondo.
Prima parte dedicata a Listz, di cui Motterle è ormai uno specialista riconosciuto, con la Ballata n°2 in si minore, la Lugubre Gondola II e la Rapsodia Ungherese n.12.

Questi brani, dall’andamento non certo lineare, scritti dal musicista per dare sfoggio agli ascoltatori delle proprie qualità, possono risultare solo componimenti in cui l’unico fine sia il virtuosismo. Ma se, quindi, possono piacere come no, necessitano comunque per essere apprezzati di un pianista che non solo sappia “pigiare” i tasti da un punto di vista tecnico, ma che abbia pure delle ottime doti interpretative. E questo è il caso del concerto di ieri sera in cui grazie alla perfetta esecuzione gli ascoltatori hanno potuto veramente capire cosa voleva dimostrare Listz quando scriveva brani del genere.

Di più, con un piccolo sforzo di fantasia si poteva quasi fingere di essere nell’800 ad ascoltare proprio l’autore! Nella seconda parte Motterle ha dato grande sfoggio di se stesso con una esecuzione dei “Quadri di una esposizione” di Mussorgsky assolutamente convincente. I Quadri sono una composizione talmente variegata che resta un bel banco di prova per un pianista. E dalle atmosfere cupe del Vecchio Castello, con quegli arpeggi cupi e strettissimi, alla vivacità del Mercato di Limoges, ai momenti “tipicamente russi” della Baba Yaga, Motterle ha concluso con una interpretazione di alto lirismo della Grande porta di Kiev che ha lasciato i più a bocca aperta.

Il tutto usando uno strumento molto difficile e faticoso, dal suono molto forte ma che è stato dominato alla perfezione. Una serata quindi da incorniciare, sperando di risentire molto presto Massimiliano Motterle a Firenze.

Aldo Piombino

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