Ieri la marcia “Aurelia sicura, subito!”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
24 ottobre 2004 19:23
Ieri la marcia “Aurelia sicura, subito!”

“Siamo oltre la metà della legislatura e a tre anni dal varo del Primo Programma per le infrastrutture strategiche, un accordo tecnico sulle irrealistiche e devastanti ipotesi autostradali non si trova. I soldi nella Finanziaria 2005 non ci sono: la Regione Toscana abbandoni il tavolo con il Governo e torni a sostenere il progetto definitivo ANAS di potenziamento dell’Aurelia tra Rosignano e Civitavecchia”, è questo l’appello lanciato gli ambientalisti (Comitato per la Bellezza, Italia Nostra, Legambiente, Movimento Ecologista, WWF Italia) e il SAM Soccorso Ambientale Maremmano, che ieri hanno promosso la marcia “Aurelia sicura, subito!” con i Comuni della Maremma laziale e toscana e le organizzazioni degli agricoltori, con partenza ieri mattina alle 10 , sabato 23 ottobre, da Borgo Carige (Capalbio).



Gli ambientalisti chiedono a Governo e Regioni (Toscana e Lazio hanno siglato nel giugno 2003 un accordo) che non si sprechi più tempo e denaro: “E’ dal 2001, con la Delibera CIPE 121/2001, che si sta discutendo di irrealistiche ipotesi autostradali tra Rosignano e Civitavecchia – commentano gli ambientalisti -, nel frattempo si sono verificati e si preannunciano sprechi intollerabili di denaro pubblico e di risorse ambientali. In questi tre anni sono stati già sprecati 172 miliardi di lire per liquidare nel 2002 la, oggi rediviva, concessionaria SAT, e si sono volatilizzati 304 miliardi di lire, stanziati dalla Finanziaria 2001, per la messa in sicurezza dei tratti più pericolosi (25 km.

tra Capalbio e Tarquinia) della SS1 Aurelia. E’ sempre da tre anni che si sta discutendo su come costruire autostrade tra Rosignano e Civitavecchia - con un costo preventivato che varia tra i circa 3 miliardi di euro, per 200 km (ipotesi governativa) e i 2.2 miliardi di euro, per 200 km (ipotesi della Regione Toscana) -, quando esiste un progetto definitivo ANAS di potenziamento a quattro corsie della SS1 Aurelia, che ha un costo (1.10 miliardi di euro,) equivalente alla metà o, addirittura, a un terzo di quanto lo Stato è disposto a corrispondere quale contributo alla realizzazione di un’autostrada, che sarebbe data in concessione, naturalmente, alla SAT”.

“Il corto circuito è stato creato dai meccanismi indotti dalla Legge Obiettivo (L.

n. 443/2001) che impongono le decisioni governative sulle infrastrutture strategiche sul territorio, depotenziando la procedura di Valutazione di Impatto Ambientale – commentano gli ambientalisti -. Nonostante il tentativo di accelerare le procedure autorizzative sulla testa degli enti e delle popolazione, langue la trattativa tecnica e politica tra il Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture e la Regione Toscana, che ha raggiunto nel 2003 un accordo sull’autostrada costiera con la Regione Lazio.

Non si trova una soluzione sostenibile per la Maremma, quale quella prospettata dal progetto definitivo dell’ANAS, mentre la SS1 Aurelia, tra Rosignano e Civitavecchia continua ad essere una delle strade più pericolose d’Italia per l’incidentalità.(con 0.87 incidenti/km, a fonte di una media nazionale di 0.42)”.

“Sono passati tre anni dal varo del Primo programma delle opere strategiche (Delibera CIPE n. 121/2001), dal costo preventivato di 125 miliardi di euro, lievitato per gli accordi con le Regioni a 231 miliardi di euro (fonte Ufficio Studi della Camera/CRESME), che oggi sta subendo un impasse (mancano per attuarlo 22 miliardi di euro, fonte ANCE).

Nella Legge Finanziaria 2005 ci sono solo 182 milioni di euro certi per le infrastrutture strategiche su tutto il territorio nazionale. E il Governo le Regioni interessate invece di optare per la soluzione immediatamente praticabile e più sostenibile dal punto di vista ambientale, sociale ed economico, il progetto ANAS, compiono un inutile braccio di ferro e resuscitano incomprensibilmente, con la Legge Finanziaria 2004, la concessione SAT”, concludono gli ambientalisti.

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