Edilizia: via libera al condono

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
20 ottobre 2004 00:05
Edilizia: via libera al condono

Via libera in Toscana al condono edilizio, molto più restrittivo rispetto a quello nazionale. Non consente, infatti, di sanare le nuove costruzioni ma solo di ampliare quelle esistenti con il limite di 100 metri cubi per ogni singola unità abitativa e 200 nel caso di edifici con più unità. Viene fissato a 300 metri cubi il limite per le attività agricole e industriali. E’ quanto stabilisce la legge approvata oggi dal Consiglio regionale della Toscana, con il voto favorevole di maggioranza e Rifondazione comunista, e quello contrario del centro-destra.

Il provvedimento, intervenendo dopo le sentenze della Corte costituzionale che hanno ridisegnato le competenze di Stato e Regioni in materia, restringe i limiti volumetrici condonabili rispetto a quelli stabiliti dallo Stato, mentre ne aumenta i costi: + 10% per l’oblazione da pagare ai Comuni, e + 100% per gli oneri di urbanizzazione per gli abusi sanabili. Il testo stabilisce inoltre che in ogni caso gli ampliamenti non potranno superare il 30% dell’esistente e che nelle zone agricole non si potrà cambiare la destinazione d’uso di un immobile prima di 20 anni.

“Avremmo preferito evitare la stesura di questa legge ma abbiamo dovuto seguire le indicazioni della Consulta”, ha commentato Sirio Bussolotti, presidente della commissione Territorio e ambiente. “Non prevede nuove costruzioni ma la possibilità di sanare solo gli ampiamenti – ha aggiunto – Scoraggia l’intervento abusivo e non favorisce i cosiddetti ‘furbi’”. D’accordo Luciano Ghelli (Pdci), che ha sottolineato come la Giunta “abbia posto riparo ad una legge nazionale, in materia di condono, distruttiva, che prremia i furbi e penalizza i più deboli”.

Fabio Roggiolani (Verdi) ha dichiarato il proprio voto favorevole al provvedimento, anche se “in certi punti era preferibile l’astensione per sottolineare la diversità di vedute”. Critico, invece, Franco Banchi (Udc): “La legge non va incontro alle volontà dei cittadini, anzi le mortifica, offrendo solo 53 giorni per la presentazione delle domande di condono”. Un giudizio positivo è venuto da Giovanni Barbagli (Prc): “La legge si poggia sulle normative esistenti, richiede il titolo abilitativo, pone un vincolo di destinazione d’uso di vent’anni alle unità immobiliari delle zone agricole”.

“La Regione ha adottato un comportamento secessioniastico rifiutandosi di seguire le indicazioni del Governo nazionale in materia di condono”, ha detto Maurizio Dinelli (FI). “Questo a fronte di una gestione che ha prodotto la devastazione del territorio regionale, con 12827 abitazioni abusive per un valore stimato in 769 milioni di euro”, ha aggiunto il capogruppo di Forza Italia. D’accordo con lui Maurizio Bianconi (An): “Questa legge è nata, come del resto ha affermato lo stesso assessore Conti, solo per non applicare il condono nazionale.

Quello regionale non punta affatto, come si sente dire, al salvataggio dell’ambiente, ma solo allo scontro politico.” La dichiarazione di Bianconi ha provocato l’intervento di Paolo Cocchi (Ds), che ha criticato il Governo, “capace di approvare un condono che ci fa tornare indietro di secoli”. “Si tratta di un’operazione politica e istituzionale di una Regione che ha sempre governato con grande impegno – ha detto l’assessore all’Urbanistica Riccardo Conti – La Toscana ha sempre deluso in passato i ‘condonisti’ e continua a farlo oggi con questa legge”.

Al termine del dibattito è intervenuto anche il presidente della Giunta Claudio Martini. “Non si può di certo parlare di territorio devastato quando ci si riferisce a quello della Toscana - ha detto – Se questo fosse vero non si spiegherebbe perché tutti vorrebbero viverci nella nostra regione”. (ac)

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