Cinema:"Una canzone per Bobby Long" con un grande Travolta

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
11 ottobre 2004 16:26
Cinema:

Curiosa la carriera di John Travolta , attore- simbolo del musical anni '70, poi caduto nel dimenticatoio e ripescato molto tempo dopo. Nel '78 ottenne la nomination all'Oscar per "La febbre del sabato sera" e non potè far altro che sfruttare la sua popolarità recitando in "Grease" e "Staying Alive" e rifiutando altri ruoli importanti in "I giorni del cielo", "American Gigolò" e "Ufficiale e gentiluomo”. Il problema è che una volta passata di moda la disco-music, anche il povero John si trovò a spasso e non bastò a salvarlo il successo di "Senti chi parla".

A riportarlo però ai vecchi fasti ci pensa Quentin Tarantino che nel '94 lo vuole come protagonista in "Pulp Fiction": il film ottiene un successo straordinario, Travolta ottiene anche una nomination all'Oscar, e da allora interpreta film come "Get Shorty", "Face off", "A civil action", "La figlia del generale" che ne evidenziano le qualità drammatiche , facendolo uscire definitivamente da quel ruolo di “Tony Manero” che gli aveva dato popolarità ma lo aveva anche , per così dire , condizionato negli sviluppi di una carriera che da ,qualche tempo, ci regala ruoli particolarmente interessanti .

E’ questo il caso di “una canzone per Bobby Long” dove interpreta con rara efficacia il ruolo di un intellettuale ex sessantottino . Il film narra il ritorno a New Orleans,città della sua infanzia di Purslane Hominy Will, adolescente solitaria e stressata che dopo aver appreso della morte della madre, torna credendo di trovare la casa materna abbandonata. Pursy resta scioccata quando scopre che la casa è abitata da due uomini le cui vite hanno preso una brutta piega anni prima.

Entrambi amici di sua madre, Bobby Long, un ex professore di letteratura, e il suo protetto/biografo Lawson Pines, si sono insediati stabilmente in quella casa e non hanno alcuna intenzione di lasciarla. Si trovano obbligati a vivere insieme, gettando le basi per intrecciare la storia di queste tre persone e della loro strana dimora. Man mano che il tempo passa, Bobby, Lawson e Pursy sono sempre più sorpresi dei segreti che scoprono intorno a se stessi , portando alla luce scelte che sembravano minime e che invece hanno fatto intrecciare le loro vite inestricabilmente.

Il film si dipana in modo quasi "naturale" prendendosi i suoi tempi e lasciando che i personaggi e le loro vite entrino negli spettatori. Ottima la scelta degli attori non protagonisti che tratteggiano con efficacia i "tipi" di personaggi della provincia americana e meravigliose le scelte dei luoghi, dove i personaggi parlano, cantano e si confessano.
Alessandro Lazzeri

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