Festa de l'Unità di Siena: giovedì 19 il concerto di Bobby Solo al prezzo speciale di 5 euro
Stazioni Lunari di Francesco Magnelli a Bardalone (PT) con Turci e Di Marco

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 agosto 2004 16:02
Festa de l'Unità di Siena: giovedì 19 il concerto di Bobby Solo al prezzo speciale di 5 euro<BR>Stazioni Lunari di Francesco Magnelli a Bardalone (PT) con Turci e Di Marco

Dedicato a Tiziano Terzani,recentemente scomparso, ecco Stazioni Lunari di Francesco Magnelli venerdì 20 Agosto (ore 21.30) presso il Palazzetto Pertini, con Ginevra Di Marco, Paola Turci, Enriquez della Bandobardò, Riccardo Tesi, Maueizio Geri. Ingresso 5 Euro.
“Stazioni Lunari” nasce da un’idea di Francesco Magnelli, già membro fondatore dei C.S.I. e dei P.G.R.. Quattro stazioni lunari, quattro stanze in cui abitano uno o più artisti. Ginevra di Marco conduce il pubblico nelle stanze, unendo le esperienze degli artisti in un ideale percorso musicale.

La voglia è quella di creare un porto, un punto di attracco per tutti gli artisti che hanno la spinta e la curiosità di confrontarsi e di mostrare un aspetto diverso di sé, forse solo più nascosto, ma ugualmente vivo. Stazioni Lunari nasce per mettersi in gioco: è il luogo perfetto dove fermarsi per un po’ e poi ripartire, è un punto di attracco senza tempo.

Giovedì 19 agosto, ore 21:30 · Ingresso: 5 euro, concerto Bobby Solo
Bobby Solo, all'anagrafe Roberto Satti, nasce a Roma il 18 marzo 1945.

Molti lo hanno chiamato, e continuano a chiamarlo, l'Elvis Presley italiano. Bobby Solo è uno di quegli irriducibili emuli del grande re di Memphis che, a partire dai primi anni sessanta, hanno riproposto anche fra le mura dell'Italia canora, lo stile personalissimo del grande Elvis.
Ma simile etichetta non renderebbe giustizia alla brillante carriera di Bobby Solo. Se quella fu la sua spinta iniziale, il background musicale dal quale è partito, con gli anni Bobby ha saputo affinare uno stile più personale, pur non rinnegando mai le proprie origini artistiche.

Il grande exploit lo ebbe, per la prima volta, al Festival di Sanremo del ‘64. In coppia con il celebre cantante americano Frankie Laine portò alla ribalta un brano destinato a fare storia: “Una lacrima sul viso”, splendido pezzo che Bobby stesso compose dedicandolo alla sorella e che tutt'ora rappresenta un momento fondamentale nella storia della musica leggera italiana ed internazionale.
La carriera di Bobby, sulla spinta di quel clamoroso successo, ebbe quindi un andamento costantemente segnato da successi: ricordiamo con piacere “Quello sbagliato”, di chiara ispirazione elvisiana, poi un altro famosissimo come “Se piangi se ridi”, vincitore del Festival (1965) in coppia col celebre gruppo americano The Minstrels, tra le cui fila militavano personaggi del calibro di Kenny Rogers, Kim Carnes e Barry McGuire.

“Non c'e' piu' niente da fare”, piccolo gioiello della musica degli anni sessanta, nella memoria legato indissolubilmente ad una importante sigla televisiva.
Altre belle canzoni come “Siesta”, “Domenica d'agosto” e “Una granita di limone” allietavano le spensierate estati di milioni di ragazzi.
“Zingara”, altra vittoria a Sanremo (1969) in coppia con Iva Zanicchi, fu un suo grande successo scritto, in incognito, dall’amico Gianni Morandi.
Con “San Francisco” di Scott Mckenzie, Bobby portò in italia il sound tipico della musica hippy della fine degli anni ‘60.
Si arrivò quindi, negli anni Settanta, al fenomeno musicale dei cantautori, e anche Bobby, come molti dei suoi colleghi di quel tempo, risentì di questo radicale cambiamento di gusto da parte del pubblico e dell'industria musicale.
“Gelosia” (1980), da lui pensata durante un viaggio in Sud America, “Non posso perderti” (1981), “Tu stai” (1982) sono altri successi che Bobby Solo ha saputo successivamente regalare al pubblico.

Ma non ha mai rinunciato al suo primo amore: Il rock and roll, Elvis, le splendide ballate romantiche.

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