Storie, canti e immagini di emigranti italiani

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
25 aprile 2004 21:20
Storie, canti e immagini di emigranti italiani

Gian Antonio Stella, autore del libro omonimo "L'ORDA: Quando gli albanesi eravamo noi", a cui lo spettacolo si ispira, Gualtiero Bertelli, e la Compagni Delle Acque, hanno ricevuto ieri sera al Saschall di Firenze, la "Standing Ovation" del pubblico, non numeroso, presente in sala. Interprete, musicisti e cantanti, dopo circa due ore di spettacolo, ringraziando l'affetto della platea, si sono congedati sulle note di "Mamma mia dammi 100 lire".
Scorrono le fotografie sullo sfondo e G.A. Stella legge lettere e poesie di Berto Barbarani e Benito Mazzi, racconta storie di anarchici italiani, e legge titoli di giornali d'oltre oceano, degli anni in cui a New York, il quartiere italiano era chiamato Guinea.

Gli fa da sottofondo la fisarmonica di G.Bertelli. Il pubblico già avverte che si tratta di uno spettacolo diverso, fatto non solo di monologhi e canti, ma anche di emozioni, spunti e riflessioni. La Compagnia Delle Acque, intona canzoni popolari, alcune gia famose, come "Lacrime Napulitane", "Ciao Amore", altre invece che sono il simbolo di un Italia che emigra, che ha paura di perdere la sua identità: "Ero Bambino", "Terra e Acqua", "Sacco e Vanzetti". Qualche battuta sulla politica attuale, riferimenti alla "razza" italiana ariana, rendono il clima più disteso e familiare.


Continuano a scorrere le immagini, e Stella continua i suoi racconti. Quello che l'Italia ha dato all'estero, da Fermi a Meucci, Da Mazzei a Belgrado, le avventure di Siringo e Carboni, Gambetta ecc. Lo spettacolo raggiunge l'apoteosi quando Bertelli canta una canzone scritta da lui," NOI". Un inno alla tolleranza, e alle culture diverse, al "Diverso" che viene da lontano, una canzone che cantata oggi, in questo clima che la società vive, dalla sfiducia verso il diverso , all'intolleranza, alla paura di cambiare, è davvero una" mano tesa " verso il prossimo.

La platea capisce che lo spettacolo sta per finire, cinque minuti di applausi e sul palco si vedono facce commosse, e sulle note di una canzone cult, "Mamma mia dammi 100 lire" , che racchiude l'intero spettacolo, e la fine di un'epoca, la compagnia si congeda.
Manifestazioni come questa, meritano un'attenzione diversa. Si tratta di momenti non solo di poesia, racconti, balli e canti, ma servono a far riflettere come eravamo non tanto tempo fa, e come dovremmo comportarci oggi con chi vive le stesse situazioni".

Così hanno esordito Lapo Pistelli, fondatore della società "INPUT": Associazione culturale promotrice della manifestazione, e Giovanni Carta, coordinatore. La stessa Associazione Lunedì 3 maggio, a partire dalle ore 18 fino alle 20.30, presso la sede in Via Rondinelli 2, incontra il sindaco Leonardo Domenici.
[Gianluca Rosucci]

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