Firenze: anche oggi traffico nel caos
Se mettessimo in fila tutti i veicoli circolanti in Toscana, otterremmo una colonna di 10.000 chilometri

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 aprile 2004 22:34
Firenze: anche oggi traffico nel caos<br>Se mettessimo in fila tutti i veicoli circolanti in Toscana, otterremmo una colonna di 10.000 chilometri

Falso allarme bomba in piazza Beccaria a Firenze. Un pacco sospetto lasciato sotto l'arco ha paralizzato i viali. La rete viaria di tutti i centri abitati della regione, utilizzata in entrambi i sensi di marcia, non sarebbe sufficiente a contenerli. Sono in totale circa 2,5 milioni; di questi, la stragrande maggioranza, 2,1 milioni, sono automobili. Tutto questo mentre le previsioni parlano di un costante aumento del bisogno di mobilità, che di qui al 2015 crescerà ancora del 30%. E’ il contesto che emerge dal convegno sulla mobilità delle persone e delle merci che si è svolto oggi in Consiglio regionale, organizzato dalla commissione Territorio e ambiente in vista dell’approvazione del nuovo piano regionale della mobilità e della logistica.

I numeri sono stati forniti dal presidente della commissione, Sirio Bussolotti, che ha parlato di una situazione caratterizzata da una rete viaria sempre più congestionata e della necessità di investire di più sul sistema ferroviario e sui trasporti via mare, anche per mitigare gli altissimi costi sociali legati al settore. Secondo una ricerca condotta da Patrizia Lattarulo dell’Irpet, complessivamente gli “effetti collaterali” della mobilità, cioè malattie, inquinamento, danni materiali e psicologici, sono quantificabili, per la Toscana, in 3,5 miliardi di euro, ovvero più di mille euro a testa ogni anno.

Per avere un’idea dei danni per la salute, basta pensare che annualmente sono quasi 1300 i casi di “riduzione della speranza di vita di almeno 5 anni” attribuibili alle polveri fini, ed altrettanti i ricoveri per malattie cardiovascolari e respiratorie. Un terzo dei casi si registra a Firenze. Se questo è il contesto, quali sono le soluzioni possibili? Innanzi tutto puntare su sistemi più sostenibili e fondare gli interventi su precise analisi dei bisogni dei cittadini e del mondo produttivo.

Perché in Toscana il trasporto merci contribuisce in maniera rilevante alla caratterizzazione del sistema complessivo della mobilità: lo hanno sottolineato molti degli intervenuti al convegno, come Sergio Signanini dell’Istituto ricerche interventi sociali di Prato, che ha insistito sull’importanza delle ferrovie, Paolo Baglioni e Caterina Capineri del Centro statistica aziendale, e lo stesso Gerard van Hasselt del Porto di Rotterdam, che ha messo l’accento sulle necessità di migliorare sensibilmente il sistema della logistica legata alla portualità e incrementare i traffici via mare.

Aspetto, questo, che è stato toccato anche dal vicepresidente del Consiglio toscano, Leopoldo Provenzali. Più critico anche sulla programmazione regionale è stato Alberto Santel, referente tecnico della Consulta per la mobilità sostenibile dell’Anci, secondo il quale servono misure più drastiche per “disaccoppiare” sviluppo economico e crescita del trasporto su gomma. Mercedes Barat, della Direzione generale ambiente della Commissione europea, ha parlato delle nuove prospettive aperte dalla politica europea sull’ambiente, che si concentra sulla promozione dello sviluppo urbano sostenibile.

Il convegno è presieduto dal vicepresidente e dal segretario della commissione consiliare, Franco Banchi e Alfonso Lippi, mentre le conclusioni, dopo gli interventi di Stefano Maggi dell’Università di Siena e dei rappresentanti di Ministero, Società logistica toscana, Salt, Autorità di Piombino, Anci, Urpt, Cispel ed Aeroporti di Firenze e Pisa, sono affidate all’assessore ai trasporti Riccardo Conti.

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