Corso per fisioterapisti: un esempio di integrazione tra non vedenti e vedenti

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
24 febbraio 2004 14:10
Corso per fisioterapisti: un esempio di integrazione tra non vedenti e vedenti

Un corso di linfodrenaggio manuale per fisioterapisti: si è recentemente concluso ad Empoli, precisamente presso la Asl 11. Al corso, organizzato da 'I Dioscuri', un'Associazione senese senza fini di lucro rivolta a tutte le professioni riconosciute che operano nel campo della prevenzione, cura e riabilitazione, hanno partecipato ventidue persone, tra cui quattro non vedenti: di questi, due sono dipendenti dell'Asl stessa.
Le lezioni, tenute da un'insegnante proveniente da una scuola tedesca all'avanguardia nello studio di questo metodo di massaggio, si sono svolte per complessive tre settimane e sono risultate un valido esempio di integrazione tra non vedenti e vedenti.

Grazie alla Stamperia Braille della Regione Toscana, i non vedenti hanno potuto studiare il materiale didattico, composto dagli scritti della Dott.ssa Gabriele Burkert, membro della confederazione internazionale delle Scuole di Linfodrenaggio. "Quando la Asl di Empoli ci ha contattato abbiamo risposto con entusiasmo, perché ci è sembrata un'ottima iniziativa - ha commentato Silvia Vielli de 'I Dioscuri' -. E i risultati ci hanno dato ragione: tutti i partecipanti, e in maniera particolare i non vedenti, che hanno dimostrato ancora una volta una grande forza di volontà, hanno tratto grande beneficio dall'esperienza, e non solo dal punto di vista professionale".
"Ci fa piacere che una Asl si sia fatta carico del problema dell'aggiornamento professionale dei suoi dipendenti non vedenti, nell'ottica della inclusione sociale, ossia creando le condizioni per un'esperienza formativa condivisa con i colleghi vedenti - ha dichiarato Antonio Quatraro, presidente provinciale Unione Italiana Ciechi di Firenze -.

I nostri fisioterapisti hanno non solo arricchito il proprio curriculum, ma hanno anche dimostrato che è possibile lavorare ed aggiornarsi gomito a gomito con i colleghi vedenti, senza nessun intralcio per la didattica. Ci auguriamo che tutto ciò diventi una prassi e non rimanga solo un'eccezione".
"E' stata un'esperienza molto positiva - ha concluso Niccolò Zeppi, fisioterapista non vedente residente a Firenze -. Siamo stati accolti molto bene all'interno del gruppo, e questo ci ha molto favoriti nell'apprendimento.

La nostra innata voglia di fare e di raggiungere gli stessi risultati dei cosiddetti 'normali' è stata premiata: adesso abbiamo una qualifica in più che ci sarà di grosso aiuto nel quotidiano svolgimento della nostra professione".

In evidenza