Disegno di legge Marzano per il commercio, l'assessore Colonna: "In questo modo si uccidono i negozi tradizionali e si snaturano le città"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 febbraio 2004 16:09
Disegno di legge Marzano per il commercio, l'assessore Colonna:

"Un disegno di legge che invade le competenze della Regione e che, se approvato, distruggerà il tessuto commerciale delle città e dei centri minori.". E' questo il duro commento dell'assessore alle attività produttive Francesco Colonna sul disegno di legge che Antonio Marzano, responsabile del dicastero delle attività produttive, presenterà alla prossima riunione del consiglio dei ministri. Tra le novità previste e contestate dall'assessore Colonna sicuramente spicca la possibilità di aprire attività commerciali senza alcun tipo di autorizzazione.

Il disegno di legge prevede infatti che nei comuni con meno di 10mila abitanti sia sufficiente una semplice comunicazione all'Amministrazione comunale per aprire un esercizio commerciale fino a 800 metri quadrati. Per i comuni con più di 10mila abitanti è previsto lo stesso meccanismo: l'unica differenza è che la superficie massima sale a 1.500 metri quadrati. "Con questa norma si mette in ginocchio la categoria dei commercianti e si rischia di distruggere piccoli centri e grandi città" aggiunge preoccupato l'assessore Colonna.

L'assessore dell'Amministrazione fiorentina punta il dito anche sulla liberalizzazione degli orari di apertura prevista dal disegno di legge, accusata di favorire la grande distribuzione ai danni dei negozi tradizionali. "Questo disegno di legge si fonda su due questioni inaccettabili - commenta ancora l'assessore Colonna -. Prima di tutto la materia trattata non è competenza del ministero, ma delle Regioni. Con il titolo V della Costituzione infatti spetta alle Regioni promulgare le norme per il settore del commercio.

La seconda obiezione è invece strettamente politico: il disegno di legge sembra infatti porsi come unico obiettivo quello di distruggere il commercio tradizionale con grande danno per le città e soprattutto per la loro immagine. Provate a pensare cosa succederebbe nelle migliaia di piccoli comuni italiani ricchi di centri storici ben conservati?"ha concluso Colonna.

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