Livorno, ecco l'analisi tecnica della partita persa in casa col Vicenza

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 gennaio 2004 23:18
Livorno, ecco l'analisi tecnica della partita persa in casa col Vicenza

LIVORNO - Prima sconfitta casalinga del Livorno ad opera di un non trascendentale Vicenza che ha fatto suo l'incontro grazie anche ad un pizzico di fortuna e ad una direzione di gara che è poco definire deludente. Il Livorno si è presentato con il solito modulo degli ultimi incontri, ovvero il 3-4-1-2, mentre il Vicenza di Beppe Iachini rispondeva con il classico 4-4-2. L'approccio mentale all'incontro è stato ottimo da parte della squadra amaranto che ha cercato di pressare l'avversario dai primi minuti.

Bisogna però subito riconoscere che le caratteristiche del centrocampista livornese Maurizio Ciaramitaro differiscono da quelle dell'infortunato Claudio Grauso più propenso al pressing asfissiante sull'avversario e quindi in grado di recuperare più palloni nel settore nevralgico del campo. E difatti sia prima che dopo il gol dei veneti, scaturito da un rinvio sfortunato in area di rigore, il Vicenza poteva imbastire ripartenze troppo prolungate ed era pronto a difendersi anche con otto uomini in area quando ad avere la palla erano gli amaranto.

Il presidente Aldo Spinelli si sarà reso conto sicuramente che oltre ad un uomo d'ordine davanti alla difesa in grado di fare respirare Gennarino Ruotolo, in apnea nel secondo tempo, serve un vero sostituto di Grauso. Purtroppo all'infortunio difensivo che ha portato in vantaggio il Vicenza si è aggiunta la grave ingenuità che ha commesso l'esterno destro Luca Vigiani che si è fatto espellere nel momento in cui stava disputando una bella partita. Solo un grande Livorno con l'ardore agonistico che lo contraddistingue nei momenti difficili poteva riportare in parità un incontro che alla fine del primo tempo si era reso difficile come una scalata sull'Everest.

E il fatto che ci sia riuscito con una veemente reazione all'inizio della ripresa coronata da una prodezza del grande attaccante Igor Protti, che risponde con i gol alle critiche, dimostra che il Livorno ha un grande cuore oltre ad avere bravi giocatori. Poi sul finale di gara la squadra amaranto aveva speso troppo e mister Walter Mazzarri non aveva i cambi per riparare ad una situazione fattasi difficilissima. Il Vicenza riprendeva in mano l'incontro (il centrocampo amaranto era letteralmente sparito) e si portava in vantaggio immeritatamente anche perché nell'analisi della partita non bisogna dimenticare di rilevare che il signor Nicola Romeo da Verona aveva contribuito ad innervosire i livornesi (e l'espulsione di Vigiani lo sta a dimostrare) negando due evidenti rigori nel primo tempo al Livorno.

E' una amara sconfitta quella patita dalla squadra toscana ma che deve essere digerita da tutto l'ambiente con il giusto equilibrio. Ci sono dei ritocchi da fare e ormai di questo tutti ne sono convinti, ci sono delle ingenuità che non possono essere commesse se si vuole puntare alla promozione ma c'è anche la consapevolezza che i ragazzi di Mazzarri, se sentiranno l'appoggio di tutto l'ambiente in questo momento non facile, sapranno recitare un ruolo di protagonisti fino alla fine del torneo perché sono un grande gruppo che non si da mai per vinto anche quando tutto gli gira contro come con il Vicenza.

Sarà determinante l'aiuto del pubblico e dei veri tifosi. Peccato che le Bal, le brigate autonome livornesi, siano in una sorta di scioglimento per le polemiche sulle numerose diffide e che il tifo senza una vera organizzazione proceda a strappi e risulti alla fine meno determinante. Il presidente Spinelli ha promesso di intercedere presso le autorità a favore di questi ragazzi, speriamo lo faccia al più presto. Sarà l'equilibrio di tutto l'ambiente la ricetta decisiva per rimanere nelle alte sfere della classifica.

Il disfattismo che aleggiava sulle gradinate dello stadio intitolato ad Armando Picchi al termine della gara porterà solo a conseguenze negative. Ventitre battaglie perché il Livorno possa coronare un sogno, ma per raggiungerlo serve il contributo di tutti! (Andrea Meschi)

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