Livorno, le Bal minacciano l'autoscioglimento

Redazione Nove da Firenze
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12 dicembre 2003 20:16
Livorno, le Bal minacciano l'autoscioglimento

LIVORNO - La settimana delle verità capovolte, quella in cui molti media nazionali hanno fatto a gara per tentare di dimostrare che il fallo commesso da Stendardo su Protti era fuori area e quindi il rigore con cui il Livorno ha raggiunto il Catania non c’era, ma anche per tentare di attribuire ai tifosi amaranto la responsabilità di una folle domenica di violenza causata invece dalle assurde reazioni di giocatori, dirigenti e supporter catanesi, rischia di chiudersi con lo scioglimento delle Bal, le brigate autonome livornesi, che con questo atto intenderebbero mettere la parola fine, come ultima ratio, ad una situazione da loro giudicata altamente discriminatoria e perciò inaccettabile.

Le gocce che hanno fatto traboccare il vaso sono da una parte l’emanazione di ulteriori provvedimenti daspo verso altri ultras amaranto col risultato che adesso sono oltre duecento i tifosi a cui è stato proibito l’accesso allo stadio, dall’altra l’esito di alcune consultazioni che si sono svolte in Prefettura col ministero dell’Interno, cui ha fatto seguito una serrata riunione del Comitato provinciale per la sicurezza e l’ordine pubblico alla quale è stato invitato anche il presidente amaranto Spinelli, a conclusione della quale è stato diffuso un documento in cui si è sottolineata la gravità della situazione dell’ordine pubblico a Livorno in relazione al comportamento di alcuni gruppi di ultras che da tempo, secondo i tutori dell’ordine, creano tensione allo stadio Picchi.

Il risultato, come detto, è stata la netta presa di posizione delle Bal che, attraverso un comunicato, hanno fatto intendere di essere pronte allo scioglimento perché ormai decimate da provvedimenti ritenuti ingiusti o comunque eccessivi. Secondo le Bal, ad esempio, in occasione della trasferta di Trieste sono finite nel mirino nelle forze dell’ordine anche persone che erano del tutto estranee ai fatti accaduti in un autogrill sull’autostrada, quindi assai lontano dallo stadio Rocco. Ma questo, come detto, non è l’unico punto.

In Prefettura, infatti, si è fatto riferimento agli episodi avvenuti domenica scorsa dopo la gara col Catania evidenziando anche alcuni disordini provocati dagli ultras livornesi i quali, secondo polizia e carabinieri, hanno attaccato agenti e militari dell’Arma all’esterno dello stadio. Al presidente amaranto Spinelli sono stati presentati i conti dei danni provocati nel corso degli incidenti ed egli ha affermato che una società che ha l’ambizione di salire ai vertici del calcio nazionale non può permettersi di sprecare preziose risorse per pagare danni a cose o persone provocati dall’intemperanza di qualcuno.

Tuttavia, secondo molti sportivi livornesi, il mettere sullo stesso piano i tifosi amaranto e quelli rossoblu in un pomeriggio in cui gli ultras ospiti non solo hanno acceso la miccia ma anche hanno provocato la grande maggioranza dei danni a cose e persone, attaccando le forze dell’ordine e creando molti problemi e distruggendo diverse cose o strutture, è ingiusto e fuorviante. Non va dimenticato che la furia distruttrice degli ultras etnei ha messo fuori uso gli impianti igienici e parte di un bar dentro lo stadio nonché un intero subsettore della curva destinata ai tifosi ospiti.

A tal proposito, in Prefettura, si è tenuto a specificare che il confronto col ministero dell’Interno e con la riunione del Comitato per la sicurezza non si è voluto fare di tutta l’erba un fascio, neppure per quanto riguarda i gruppi di ultras, ma solo comunicare che il ministero dell’Interno considera Livorno uno degli stadi a maggior rischio e che in vista della partita interna con l’Atalanta, squadra che è solita portarsi dietro dei gruppi ultras che non sono esattamente dei boys-scout, si è voluta sottolineare l’anomalia di una situazione causata da tempo da un gruppo di pseudo-tifosi del Livorno in virtù della quale, fra domani e dopodomani, si renderanno necessarie una serie di iniziative per la tutela dell’ordine pubblico.

Anzi, sembra che qualche fermo nei confronti di qualche ultras si sarebbe già verificato oggi, di certo sono partite delle denunce per gli episodi di domenica scorsa. Lo stesso capo della polizia De Gennaro è intervenuto per segnalare i comportamenti violenti e le situazioni di rischio che riguardano Livorno. Il consiglio comunale è stato informato dal sindaco Lamberti attraverso una riunione con i presidenti di tutti i gruppi politici che, ad eccezione di Rifondazione comunista, hanno sottoscritto un documento col quase si chiede di isolare i violenti.

Come reazione gli ultras delle Bal, che si sentono nell’occhio del mirino, hanno indirettamente minacciato l’autoscioglimento. Dopodomani, contro l’Atalanta, in curva nord non ci sarà il loro storico striscione. Inoltre, secondo alcune voci, gli ultras starebbero allestendo una manifestazione di solidarietà verso i loro compagni attualmente sotto provvedimento daspo. In molti casi, hanno ribadito anche oggi, sono stati messi nei guai giudiziari delle persone al di fuori di ogni responsabilità.

Ma in aiuto di questi potrebbe scendere direttamente in campo Spinelli. Il presidente amaranto sarebbe infatti disposto a mettere a disposizione un pool di avvocati a favore di coloro che, prove alla mano, non hanno commesso reati penali. La manovra potrebbe avere il duplice scopo di dare una mano a qualche persona perbene ed al contempo garantire la ripresa del gruppo ultras più numeroso ed organizzato al seguito del Livorno. Ma si tratta di voci, indiscrezioni, sulle quali al momento non è possibile garantire la certezza dell’informazione.

(Marco Ceccarini)

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