L'inchiesta sulla medicina sportiva

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
10 ottobre 2003 19:31
L'inchiesta sulla medicina sportiva

FIRENZE- In merito all'inchiesta in corso su irregolarità nelle visite di idoneità alla pratica sportiva e per truffa ai danni della Ausl 10 di Firenze, la Regione, riaffermando la propria fiducia nei confronti del lavoro dei magistrati, si riserva di costituirsi parte offesa o parte civile in relazione agli sviluppi dell'inchiesta. Contrariamente a quanto scritto da alcuni giornali, fino a questo momento non risulta siano state inviate informazioni di garanzia a propri funzionari. Associazione a delinquere finalizzata alla truffa è l’accusa nei confronti di due medici sportivi.

Altri 14 medici e, secondo i giornali di oggi, 12 funzionari pubblici della Regione e della Asl indagati per abuso d’ufficio e falso ideologico.
In molti casi oggetto di indagini della Magistratura, è stata la Regione stessa ad assumere iniziative di denuncia di fenomeni di dubbia legittimità e la sua linea è sempre stata caratterizzata dalla massima collaborazione con le autorità inquirenti. Nel mirino dei giudici le visite medico-sportive di idoneità che negli ultimi cinque anni non si sarebbero svolte nel modo legalmente riconosciuto.

Impossibile però che ai vertici sanitari regionali non sapessero niente: l’inchiesta del sostituto procuratore Giulio Monferini mira al secondo livello e vuole chiarire le eventuali responsabilità dei dirigenti della Asl e della Regione.
La Regione non ha compiti di controllo diretto o ispettivo sull'erogazione delle attività. Le funzioni di vigilanza che la legge le attribuisce sono riferite alla presenza dei presupposti per il rilascio delle autorizzazioni alla pratica sportiva, che vengono accertati attraverso i competenti servizi delle Usl.

Quanto alla nuova legge che disciplina la materia, questa è stata progettata nell'estate del 2001 (ben prima che la Regione venisse a conoscenza delle indagini) per migliorare le prestazioni della medicina dello sport e garantire le certificazioni di idoneità agonistica e quindi non esiste alcun nesso tra la legge e le indagini della Magistratura.
Con questa legge (la LR 35/03) i cittadini sono più tutelati, visto che si affida alle Asl la vigilanza sul corretto rilascio ed utilizzo delle certificazioni di idoneità allo sport agonistico e non agonistico, si attribuisce ai sindaci la competenza di autorizzare gli studi e i medici che possono effettuare le visite e concedere l'idoneità a praticare gli sport.

Gli ambulatori che rilasciano le certificazioni di idoneità devono essere tutti accreditati preventivamente.
Anche l’anagrafe dei cittadini sottoposti a visite di idoneità allo sport agonistico viene innovata profondamente, visto che si prevede un sistema informatizzato dedicato, che permetterà un migliore controllo sui soggetti che si sottopongono ad una visita che - lo ricordiamo - ogni anno deve essere effettuata nuovamente, proprio a tutela della salute degli sportivi. La nuova legge prevede infine che i servizi di medicina dello sport svolgano attività di prevenzione verso il doping, intervengano a sostegno dell'avvio allo sport di coloro che hanno problemi fisici e psichici, facciano opera di educazione all’attività motoria.

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