L'Aduc ha inviato una lettera aperta al Ministro Giulio Tremonti per chiedere che si pronunci sulla liceita' dei prodotti "MyWay-4You" e simili

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
10 settembre 2003 19:22
L'Aduc ha inviato una lettera aperta al Ministro Giulio Tremonti per chiedere che si pronunci sulla liceita' dei prodotti

Firenze 10 Settembre 2003. L'Aduc ha inviato una lettera aperta al Ministro Giulio Tremonti, al Governatore della Banca d'Italia Antonio Fazio ed al Presidente della Consob Lamberto Cardia, per chiedere che si pronuncino pubblicamente sulla liceita' dei prodotti "MyWay-4You" e simili.
La lettera ricorda che questa vicenda coinvolge centinaia di migliaia di Italiani e che sta sperperando miliardi di euro di risparmio in divenire, ed e' quindi importante che le autorita' competenti alla tutela del risparmio pubblico si pronuncino pubblicamente.
Nello specifico, a Tremonti si ricorda che:"Il fatto di contrarre un mutuo investendo la somma ricavata in strumenti finanziari (dei quali la parte preponderante ad un tasso fisso inferiore al tasso di finanziamento) allo scopo di costituire un capitale a scadenza, appare gia' a prima vista, senza bisogno di nessuna ulteriore spiegazione, contraria ai principi di gestione sana e prudente ai quali gli intermediari finanziari sono obbligati ad attenersi (in forza dell'art.

21 del d.lgs 58/98). "Cosa ne pensa in proposito, il Ministro Tremonti, in qualita' di presidente del CICR?" A Cardia si puntualizza che: "L'intera operazione e' indubbiamente in conflitto di interessi, come esplicitato nel contratto. La legge prescrive agli intermediari finanziari di: "organizzarsi in modo tale da ridurre al minimo il rischio di conflitti di interesse e, in situazioni di conflitto, agire in modo da assicurare comunque ai clienti trasparenza ed equo trattamento". Anche in caso di esplicitazione scritta del conflitto di interessi, l'operazione non puo' essere eseguita nel caso che arrechi un ingiustificato danno economico all'investitore (la correttezza di questa interpretazione, fra l'altro, e' confermata dalla bozze di modifica al regolamento CONSOB 11522, recentemente proposta dalla commissione).

Ebbene, il prezzo delle obbligazioni vendute attraverso questi mutui di scopo e' superiore, per un valore oscillante fra il 10% ed il 25%, del valore effettivo di mercato. Questa circostanza e' agevolmente dimostrabile attraverso i regolamenti di emissione dei prestiti obbligazionari: molti venivano emessi ad hoc per il prodotto, poche settimane prima del termine della sottoscrizione della specifica tranche, e con un prezzo di emissione largamente inferiore rispetto a quello fatto pagare dal cliente.

Comunque e' facilmente dimostrabile attraverso i prezzi di obbligazioni zero coupon di pari durata e pari rating, presenti sul mercato al momento dell'acquisto delle obbligazioni attraverso questi mutui di scopo. Cosa ne pensa la CONSOB al riguardo? E' necessario ricordare che il gia' citato regolamento CONSOB 11522, art. 26, co. 1 punto f) specifica che "gli intermediari autorizzati, nell'interesse degli investitori e dell'integrita' del mercato mobiliare:... f) operano al fine di contenere i costi a carico degli investitori e di ottenere da ogni servizio d'investimento il miglior risultato possibile, anche in relazione al livello di rischio prescelto dall'investitore".
La lettera termina con un appello: "Ministro Tremonti, Presidente Cardia, Governatore Fazio, vi chiediamo solo di esprimervi pubblicamente sui questi punti: le disposizioni di legge sopra citate sono state violate o no? E' possibile con le disposizioni di legge vigenti, vendere un mutuo di scopo proponendolo come un prodotto previdenziale con la finalita' di costituire un capitale a scadenza? E' possibile vendere un'obbligazione in conflitto di interessi al 10/25% in piu' del valore di mercato? Molti processi verranno istruiti nei prossimi mesi.

Se non saremo soli, probabilmente saranno migliaia. Un istituito prestigioso come il Monte dei Paschi di Siena sta subendo un'incalcolabile danno d'immagine derivante da questa vicenda, anche per l'ostinazione a non voler risolvere concretamente e per tutti il problema. Riteniamo che un pronunciamento pubblico su questa vicenda sia nell'interesse di tutti: dei risparmiatori, del Monte dei Paschi di Siena e dell'intero settore dell'intermediazione finanziaria, il quale -auspichiamo - sarebbe portato ad un maggiore rispetto, non solo formale ma sostanziale, delle disposizioni di legge vigenti in materia di diritto dell'intermediazione finanziaria.

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