Un consiglio comunale dedicato alla "Societa' della salute"

Redazione Nove da Firenze
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20 giugno 2003 16:34
Un consiglio comunale dedicato alla

Un consiglio comunale dedicato interamente sulla "Società della salute" è stato chiesto dalla capogruppo di Rifondazione Comunista Monica Sgherri. «Dal Comune di Firenze e dall'azienda sanitaria locale 10 - scrive la Sgherri in una interrogazione - è stata presentata ufficialmente la proposta di sperimentazione di "Società della Salute", formulata in assenza di un qualunque indirizzo specifico da parte del consiglio comunale o di un approfondimento o presentazione nella relativa commissione consiliare.

Peraltro nell'atto di indirizzo regionale sopra citato si stabilisce la gradualità dell'intervento, la durata di due anni per la sperimentazione del progetto, l'assetto giuridico definito nella forma del consorzio pubblico, l'assetto organizzativo e gli organi della "Società della Salute" ». «Se così fosse - ha rilevato la capogruppo di Rifondazione - rispetto alla volontà iniziale di recuperare nell'ambito della sfera del Comune le politiche sanitarie integrandole efficacemente con le politiche sociali si avrebbe al contrario una spogliazione anche delle competenze in questo delicatissimo settore.

La Società della Salute, così come viene proposta, di fatto è un ente completamente autonomizzato dal Comune: l'organo di governo nomina il direttore il quale propone il piano integrato e la relazione finale i quali atti sono approvati solo dall'organo di governo medesimo senza il vincolo di nessun indirizzo e controllo da parte del comune. Il consiglio comunale verrebbe così espropriato definitivamente dal ruolo di indirizzo e controllo su una materia delicatissima come quello della salute e dell'assistenza sociale, riducendosi a mero ruolo di ratificatore degli stanziamenti in fase di bilancio.

La "Società della Salute" di fatto avrebbe come riferimento programmatico esclusivamente gli atti di indirizzo e programmazione della Regione Toscana andandosi di conseguenza a configurare più come ente strumentale della Regione e non come articolazione del Comune». Secondo la Sgherri «se non si introduce un importante vincolo di indirizzo e controllo delle politiche socio-sanitarie uno degli effetti, forse non voluti, sarebbe quello del ridisegno del ruolo del Comune con l'esternalizzazione organica di questo fondamentale comparto per la vita dei cittadini».

«Per riconsegnare al consiglio comunale il ruolo di indirizzo e controllo - si legge nell'interrogazione - sarebbe invece opportuno l'obbligo di presentazione e approvazione del "Piani integrati di salute", del budget virtuale e della relazione annuale sullo stato di salute».

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