Giovedì 12 giugno al Teatro Romano di Fiesole Alessandro Benvenuti

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
09 giugno 2003 23:58
Giovedì 12 giugno al Teatro Romano di Fiesole Alessandro Benvenuti

Benvenuti in casa Gori è un monologo che di fatto entra nei classici del teatro contemporaneo.
Giunto al suo sedicesimo anno di repliche, Benvenuti approda al Teatro Romano di Fiesole col suo testo più rappresentativo, in una recita straordinaria per la Toscana, il racconto corale a dieci voci - tutte interpretate dal solo Benvenuti - di quel Santo Natale del 1986.
Per Alessandro Benvenuti è stata una stagione trionfale ed entusiasmante: una stagione che ha visto Benvenuti nella molteplice veste di autore, di attore, di direttore artistico.

In teatro, è reduce dalla tournée di uno spettacolo, "Nero Cardinale" scritto con Ugo Chiti, che ha fatto un tutto esaurito nei teatri per mesi. Un film in arrivo, prodotto dalla Rai, "Ti spiace se bacio mamma?", che sarà nelle sale la prossima stagione a cinque anni di distanza dal precedente "I miei più cari amici". E proprio come omaggio ad una grande stagione che Benvenuti ripropone, straordinariamente per il Teatro Romano di Fiesole, il suo spettacolo più amato, quel capolavoro che lo accompagna dal 1988, che a buon diritto rientra tra i classici del genere, "Benvenuti In Casa Gori".


BENVENUTI IN CASA GORI, scritto a quattro mani da due amici (Benvenuti e Chiti) in due pomeriggi e successivamente revisionato in un terzo magico pomeriggio nel novembre del 1986, ha debuttato al teatro Degli Animosi di Carrara il 31 gennaio del 1988. "Benvenuti in casa Gori” è nato da un gioco infantile (quello di fare le voci). (...) Dall'intuizione di un urlo come finale per uno spettacolo di teatro. Dall'amore improvviso per la Toscana, amore al quale mi ha iniziato l'amico Ugo Chiti.

E infine dalla voglia di smettere di "scherzare" in teatro per cominciare a raccontare qualcosa che mi rappresentasse veramente, sinceramente, visceralmente." - scriveva Benvenuti nella sua presentazione allo spettacolo. Uno spettacolo che incatena gli spettatori, tra risate e sorrisi, per un'ora e mezzo, una sceneggiatura perfetta, un magistrale esempio di "fregolismo vocale" che, ricordiamo, è diventato un film nel 1990 (e che nel 1996 ha avuto un sequel, "Ritorno in Casa Gori").
Benvenuti in casa Gori è la cronaca di un pranzo di Natale accaduto il 25 dicembre del 1986 in casa della famiglia Gori domiciliata in Pontassieve.

Quel giorno santo si trovarono riuniti intorno al desco dieci commensali: l'ormai novantenne Annibale Papini, Gino Gori: il capo famiglia, sua moglie Adele, suo figlio Danilo, Cinzia la di lui fidanzata, Bruna secondogenita di Annibale, Libero, suo marito, Sandra la loro figlia, Luciano il marito di quest'ultima e la piccola Samantha (il th è importante) di due anni, frutto del matrimonio di Sandra e Luciano. Inoltre, via etere, avrebbero dovuto essere presente anche Karol Woityla ma quel giorno il Santo Padre, strano a dirsi, si fece attendere in televisione più del dovuto.

E fu proprio aspettando l'"Urbi et Orbi" che i dieci, in mancanza di un'alternativa ragionata, non poterono fare a meno di ingannare il tempo tirando fuori il catalogo dei loro problemi esistenziali.

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