Conclusione del corso di formazione professionale per esperto tecnologico nel settore archeologico, organizzato dalla Facoltà di Scienze Politiche di Siena

Il preside della Facoltà di Scienze Politiche dell'Università di Siena, Antonio Cardini, mette il sigillo al corso, unico nel suo genere in Italia ed in Europa

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
15 marzo 2003 18:48
Conclusione del corso di formazione professionale per esperto tecnologico nel settore archeologico, organizzato dalla Facoltà di Scienze Politiche di Siena

Il preside della Facoltà di Scienze Politiche dell'Università di Siena, Antonio Cardini, mette il sigillo al corso, unico nel suo genere in Italia ed in Europa, che si è chiuso dopo oltre otto mesi di intenso lavoro. Diciassette, sono i nuovi "Indiana Jones" ad avercela fatta, al termine del corso organizzato dall'Università di Siena - Facoltà di Scienze Politiche, con il Comune di Sovicille, la Bassilichi s.p.a., la D.B.S. Proget&Service, in collaborazione con la Soprintendenza Archeologica Toscana e con il finanziamento del Fondo Sociale Europeo tramite il Programma operativo regionale POR 3 (approvato dalla Regione Toscana). Dopo le lezioni di informatica, di archeologia, di scavi (presso il sito archeologico di Monte Acuto nel Comune di Sovicille), di comunicazione e marketing, di start-up di impresa e uno stage conclusivo, per un totale di 680 ore, i partecipanti hanno avuto la concreta possibilità di misurarsi nei luoghi di lavoro. Tirocini fatti in allestimenti museali in nove musei di Firenze, a Grosseto, ai musei archeologici di Chianciano Terme, Massa Marittima, Sarteano, Colle Val d'Elsa, a Castelnuovo; quindi ad Etruria Telematica, per approfondire le conoscenze informatiche, ad Aida. Ecco, allora, uno per uno, i commenti dei "diciassette" che hanno superato il corso: fra loro prospettive occupazionali, obiettivi e speranze. Elvira Arpaia: "Un'esperienza positiva per quello che riguarda un corso lungo e complesso in cui è stato molto utile anche il lavoro relativo all'informatica e al laboratorio.

In teoria si parla di una professionalità del tutto nuova che, sento, sulla base anche delle mie conoscenze nel settore, di poter sviluppare, magari realizzando il sogno che curo da tanto, quello di lavorare in Soprintendenza". Barbara Bargilli: "Un giudizio complessivamente positivo, forse un pizzico di delusione riguarda le prospettive professionali ma non tanto perché non ci siano, anzi. Il fatto è che il corso ha creato figure talmente specifiche che neanche le Soprintendenze ne sono a conoscenza.

Per quanto riguarda la parte degli scavi, il mio giudizio è estremamente positivo, e sono disposta a fare spostamenti per lavorare in questo ambito". Cristiana Cesaretti: "Giudizio più che positivo da parte mia. Utile la sezione archeologica, mentre è stato bellissimo scoprire un nuovo mondo sotto l'aspetto informatico e del marketing. Prospettive? Mi piacerebbe restare a lavorare in questo settore, per cui sarei disposta ad accettare qualsiasi incarico. Mi guarderò intorno, in tal senso, puntando molto sul fatto che si parla di una nuova professionalità". Anna Di Donna: "Il corso è stato utilissimo, fosse solo per l'aver conosciuto persone interessanti con cui condividere le conoscenze comuni riguardanti l'archeologia e la storia.

Ora mi interesserebbe lavorare in Soprintendenza". Ylenia Di Vito: "Molto buono il mio giudizio sulla parte informatica, dal punto di vista strettamente archeologico invece è stato più un ripasso. Il corso mi ha aiutato ad arricchire il mio bagaglio culturale e informativo e sono rimasta colpita, in modo più che positivo, dalla parte riguardante il marketing. Ora penso più di prima che il mio futuro vorrei vederlo nel settore museale". Maria Gatto: "Il corso mi ha aiutato a conoscere molti aspetti nuovi del settore e, anche se alcuni argomenti non hanno avuto alla fine un approfondimento preciso, spero di aver modo di sfruttare ciò che ho imparato di nuovo in questi mesi.

Adesso sono in attesa ma sono anche fiduciosa: vedo spiragli e sbocchi in senso professionale". Massimiliano Giardi: "Questo corso mi ha dato la possibilità di riprendere i contatti con l'archeologia, e anche se ad essere sincero non ho ancora capito l'esatta collocazione che dovrebbe avere questa figura professionale, spero di poter collaborare con enti privati o comuni, magari con le Soprintendenze, sarebbe il massimo". Despina Koinaki: "Ritengo che il corso sia stato utile davvero, sono riuscita a rispolverare gli studi ormai abbandonati, dato che sono laureata da diverso tempo.

Ho trovato estremamente interessante anche la parte riguardante l'informatica, spero che mi possa servire in futuro perché mi piacerebbe riuscire a lavorare in questo settore". Lara Marelli: < Chiara Mencarelli: "Esperienza positiva. Credo che nel complesso, il corso sia stato utile per vedere come si possa pubblicizzare il prodotto archeologico". Daira Nocera: "Anche se la parte inerente al marketing poteva essere più approfondita, nel complesso l'esito del corso è positivo. Spero di poter utilizzare presto queste conoscenze acquisite, in campo strettamente professionale". Stefano Pippi: "Credo che il corso sia iniziato con delle buone prospettive, prima tra tutte quella di creare nuovi posti di lavoro.

Forse ho partecipato proprio con questo obiettivo primario, sperando di poter utilizzare nuove nozioni per lavorare. Anche se al momento non è richiesta, nello specifico, questa nuova figura professionale, spero che le cose possano cambiare in fretta. Dovrò essere imprenditore di me stesso. Auspico comunque un sempre maggiore interesse e intervento da parte delle istituzioni, al fine di promuovere certe novità". Alberto Prunetti: "Bene il corso, interessanti tutti gli approfondimenti, utili i risvolti per quanto riguarda l'informatica e il marketing.

Un solo problema: credo che in Italia non ci sia al momento grossa apertura, rispetto all'archeologia almeno, è tutto fermo. Infatti credo proprio che mi muoverò, all'estero la situazione è diversa, soprattutto se si pensa alla Gran Bretagna". Jacopo Romani: "Credo che il corso sia stato ben strutturato, interessante soprattutto per quanto riguarda il connubio tra archeologia e informatica. Già mi sto muovendo in questo settore, continuando su questo filone. L'idea è quella di una cooperativa privata che abbia diverse competenze, dato che il corso ci ha ben preparato in questo senso, dandoci infarinature su diversi ambiti che dovremo poi approfondire". Sara Rinaldi: "Il corso mi è servito per arricchire le mie conoscenze informatiche.

Forse, alla fine di tutto, ho qualche dubbio sui fini lavorativi, anche se c'è in cantiere l'idea di fondare una cooperativa per la gestione archeologica. Alla fine non è stato certo tempo perso, certo cercherò subito di mettere a frutto ciò che ho imparato, ho fiducia". Manola Rosadini: "Nel corso ha giocato un ruolo fondamentale la sintesi di competenze umanistiche e informatiche, una sintesi che ha fornito strumenti importanti da sfruttare bene. Spero che ci possano essere prospettive, d'altronde sta anche a noi proporsi ad enti privati.

Sono ottimista, se mi darò da fare, e come tutti i miei compagni di corso, otterremo buoni risultati da quest'esperienza".

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