In Lega Calcio niente accordo. Per i presidenti di A e B oggi in assemblea “ non si cambia niente”. Ma la Figc insiste sulla B a due gironi.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
28 febbraio 2003 08:45
In Lega Calcio niente accordo.  Per i presidenti di A e B oggi in assemblea “ non si cambia niente”. Ma la Figc insiste sulla B a due gironi.

Tanto rumore per nulla. Il calcio è sull'orlo di una devastante crisi economica, ma non ne può uscire semplicemente con operazioni di facciata , come lo sdoppiamento della serie B, o inventando altre fantasiose formule che buttino all'aria i campionati. Prima di scegliere cosa cambiare, i club dovranno confrontarsi, parlare di bilanci, mutualità, peso politico e valore del voto di ciascuno. Oggi l'assemblea che si svolgerà a Milano non voterà nessuna riforma dei campionati perché non c'è un progetto da portare a Roma il 4 marzo al Consiglio Federale , e nessuno è interessato ad altre proposte, come quella di Abete (2 gironi di B da 18 squadre).

Ma la Federazione vuole la sua riforma, e proprio con lo sdoppiamento in due gironi , quindi martedì a Roma ci sarà battaglia. "La Lega si è messa in discussione, del resto il modello nato 50 anni fa non ha più senso" ha esclamato il vicepresidente Matarrese ieri dopo un consiglio durato 3 ore. "Prima di ogni altra cosa, prima di parlare di campionati e cose del genere, dobbiamo guardarci in faccia e decidere dove vogliamo arrivare. Una cosa seria, l'unica possibile, ma per fare questo non ci può essere fretta.

Ci vuole un terremoto per ricostruire". Sono le premesse di un confronto tra due mondi che non possono più convivere. Serie A e serie B parlano lingue diverse, hanno soprattutto dimensioni economiche, bilanci e soprattutto redditi incompatibili. "Non è pensabile che un mio giocatore - ha ribadito il patron del Bologna, Gazzoni - passando ad una società di B abbia ricevuto uno stipendio più alto, mentre io sborso dei soldi per aiutare i clubs di serie B. Così non può durare. Erogare denari alla B a prescindere è un nonsenso.

Cosa siamo, l'Iri?". Oggi i 38 presidenti troveranno l'accordo su questa necessità, lasciando perdere ipotesi folli. Cellino, che aveva sponsorizzato l'idea di una doppia serie A da 40 squadre, ieri ha esclamato:"Tutto resta come prima". L'assemblea dirà di si all’unico punto che la mette d’accordo con il presidente Carraro: blocco degli extracomunitari, ovvero sarà possibile acquistarne solo se uno verrà ceduto. E niente acquisti in B e C. (as)

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