Il popolo arcobaleno della manifestazione romana: "Siamo oltre 3 milioni"
In strada in tutto il mondo
Bandiera dell'Onu a Palazzo Vecchio?

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
15 febbraio 2003 18:39
Il popolo arcobaleno della manifestazione romana: In strada in tutto il mondo
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L'invito del presidente della Camera Pier Ferdinando Casini deve essere accolto. A Palazzo Vecchio, accanto alla bandiera della pace, facciamo sventolare anche il vessillo delle Nazioni Unite». Lo ha detto il capogruppo dei DS Ugo Caffaz. «In questo modo - ha aggiunto Caffaz - si rafforzerà il messaggio di pace che abbiamo voluto lanciare da Firenze. Proprio la carta dell'Onu, è il caso di ricordarlo, ha carattere vincolante per il consiglio di sicurezza che è tenuto a rispettare lo spirito e la lettera dei suoi principi fondatori.

E ha quindi l'obbligo di adottare ogni possibile misura per impedire la guerra».
La bandiere dell'Onu a Palazzo Vecchio. E' la proposta che lunedì il capogruppo dell'Udc Federico Tondi presenterà in consiglio comunale, raccogliendo il suggerimento fatto ieri a Firenze dal Presidente della Camera Pierferdinando Casini "Insieme alle bandiere istituzionali - ha spiegato Tondi- quella dell'Onu è l'unica in grado di rappresentare un pacifismo non di parte. La presenza della bandiera a Firenze deve rappresentare un messaggio che la nostra città rivolge alla comunità internazionale: no ad azioni unilaterali siano esse di guerra o di pace e si invece ad un simbolo di unità, dialogo e confronto quale la bandiera dell'Onu rappresenta".

"In questo modo Firenze, - ha proseguito il capogruppo dell'Udc- si schiera a fianco di chi da sempre combatte i massacri del dittatore iracheno ponendosi altresì come indispensabile filtro ad azioni di guerra che, per quanto motivate, non possono non essere promosse che sotto l'egida delle Nazioni Unite".
«Così come non convinceva la guerra del Golfo di Bush padre, così non convince quella di Bush figlio. Sono con il Papa, che vede sproporzionato l'intervento contro l'Iraq sia come metodo che come scopo.

Sono con il Papa a favore della sua opera di costruzione della pace». Il giudizio è del capogruppo di Azione per Firenze Gabriele Toccafondi. «Ma c'è di più - ha aggiunto Toccafondi - perché, a differenza di tanti cosiddetti pacifisti, il Papa non delegittima gli Stati Uniti. Non dice che è la sentina di tutti i vizi del ricco Occidente. L'America è un esempio di libertà: negli Stati Uniti si può protestare liberamente, persino contro una guerra voluta dai suoi stessi governanti. In troppi paesi una simile possibilità non è nemmeno sognata.

Siamo cittadini dell'Italia, alleata degli Stati Uniti, ma non bruciamo le bandiere americane. Il vero movimento per la pace è un movimento di educazione non di delegittimazione». «In questi anni - ha concluso il capogruppo di Azione per Firenze - il Papa ha sempre detto che tutto può cambiare e che dipende da ciascuno di noi. La pace non è il risultato di strategie politiche vincenti su altre. La pace è l'esito della ricerca della verità e di Dio, l'unico che può sconfiggere quella che è un'inevitabile inimicizia tra gli uomini.

Da questo punto di vista, il Papa, lottando per la pace, è più in guerra di tutti».

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