Atlantide: Un viaggio lungo un film

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
13 febbraio 2003 07:19
Atlantide: Un viaggio lungo un film

Lunedì 24 febbraio alle 20.30 alla Cineteca di Firenze via Reginaldo Giuliani 374, Castello tel. 055 45 07 49 (bus 28, 20) Giovanni Bogani presenta il suo romanzo "Atlantide" che nasce dal film "Dans la ville blanche" di Alain Tanner. A seguire verrà proiettato "Dans la ville blanche" in versione integrale originale, recentemente ristampata, con sottotitoli italiani 1. Che cos'è "Atlantide". "Atlantide" è un libro su di un film, ma anche un racconto, che da quel film prende le mosse. Nel film di Tanner, Bruno Ganz si perdeva nelle strade di Lisbona, godeva la libertà ritrovata nei vicoli dell'Alfama.

Il libro cerca di entrare nei suoi pensieri, nelle sue sensazioni. Le sensazioni di un uomo che assapora la solitudine, come fosse un liquore prezioso. Un uomo che si fa cullare dal vento dell'Atlantico. Un uomo che riesce a essere solo, completamente solo. E che, da questa solitudine, comincia a costruire la sua capacità di conoscere le cose. E poi, da questa solitudine, costruisce la sua capacità di amare. Giovanni Bogani vive a Firenze, dove è nato nel 1963. Critico cinematografico della "Nazione" dal 1987, scrive anche per Kataweb cinema e per il settimanale "Film tv".

Insegna Sceneggiatura presso la scuola di cinema Immagina di Firenze. Ha scritto il Castoro cinema su Peter Greenaway, e altri due romanzi: "L." (Edimond, Città di Castello, 1999) e "Blu" (Island, Verona, 2001). Il suo prossimo romanzo si intitola "Berliner Blues". Due parole sul libro Non so che cosa sia "Atlantide". E’ un romanzo, non è un romanzo? Non lo so. Atlantide è il nome di qualcosa che non c’è. Dicevano fosse di là dalle Colonne d’Ercole, dove nessuno aveva il coraggio di andare.

Mentre studiavo, ho incontrato un film. Un film che avevo amato molto, anni prima. Un regista aveva deciso di andare in una città che non conosceva, Lisbona. E di girarci una storia, che ancora non aveva pensato. Era una cosa impossibile. Per questo mi piaceva. E' cominciata un’altra storia d’amore. Quella, minuscola, fra me e quel film. Ho cercato di ritrovare quei silenzi, quella solitudine, quella libertà. L’incontro, fisico, fra un uomo, una città, una donna. Volevo andare a vedere cosa c’era, laggiù.

In quelle solitudini che attraversavano i vicoli dell’Alfama, vent’anni fa. Magari non avrei trovato niente. Ma valeva la pena di provare.

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