Il WWF Italia sulla svendita del Patrimonio ETI

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
05 febbraio 2003 07:13
Il WWF Italia sulla svendita del Patrimonio ETI

“E’ un oltraggio al Parlamento e al Presidente della Repubblica e una ridicola elusione del Patto di stabilità voluta dalla Commissione Europea”, questo è il commento di Gaetano Benedetto, responsabile delle Relazioni Istituzionali del WWF Italia, sulla cosiddetta vendita del patrimonio dell’Ente Tabacchi Italiano e di altri immobili dello Stato, contenuta nel cosiddetto Decreto Tremonti di fine anno (DL n. 282/2002) che di fatto ratifica l’alienazione in blocco a FINTECNA di questi beni pubblici, bypassando le procedure della Patrimonio SpA (L.

n. 112/2002). Il WWF, alla vigilia della votazione alla Camera dei Deputati prevista per domani, ricorda che si tratta di 13 immobili dello Stato di notevole pregio e 27 tra depositi e manifatture dell’ETI affidate a FINTECNA cui è consentito alienarli, senza tener in alcun conto il loro eventuale valore storico e le richieste di prelazione altri enti pubblici: come nel caso della ex Manifattura Tabacchi di via G. Ferraris a Napoli, di quella di piazza San Cristoforo a Catania e di via delle Cascine a Firenze (dove una parte degli edifici è stata progettata da Nervi).

Il colpo di mano, perpetrato tra il 24 e il 27 dicembre 2002, avrebbero prodotto 550 milioni di euro di entrate fittizie nel Bilancio dello Stato. Domani mattina il WWF Italia invierà una lettera a tutti i parlamentari in cui mette all’indice una procedura straordinaria per la quale “tutto potrebbe essere posto in vendita e monetizzato in base a decreti di volta in volta motivati con le più svariate ragioni. Una prassi che esautorerebbe definitivamente il Parlamento”.
“Il Governo nega se stesso ed oltraggia il Presidente della Repubblica ed il Parlamento – commenta Benedetto - .

Nega se stesso perché dopo aver fortissimamente voluto ed imposto al Parlamento una società appositamente costituita anche per l’alienazione dei beni dello Stato, la ‘Patrimonio dello Stato SpA’”, dopo aver dato rassicurazioni a tutti compreso il Presidente della Repubblica che aveva richiesto garanzie sulle procedure di gestione ed alienazione dei beni dello Stato, dopo aver approvato la Delibera CIPE che detta precise disposizioni per regolamentare le procedure per l’individuazioni dei beni da gestire o da alienare tramite la “Patrimonio dello Stato spa”, alla prima occasione nega tutto questo e decide con un decreto legge che la vendita dei beni dell’ex Ente Tabacchi possa avvenire in deroga a tutte le procedure autorizzative (anche per i beni vincolati) tramite l’Agenzia del Demanio.

Vengono così negate le procedure di garanzie dichiarate al Capo dello Stato, garantite al Parlamento, stabilite con una delibera CIPE per altro non ancora pubblicata”.

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