La commedia di Georges Feydeau, in scena al teatro Garibaldi di Figline, è la classica pochade o vaudeville di origine parigina: costruita su una struttura di intreccio con intrighi, riconoscimenti, colpi ad effetto e ammiccamenti maliziosi e salaci sulla vita amorosa. Il commediografo francese, vero principe del genere nel periodo della Belle epoque, costruisce dei meccanismi perfetti in cui, da una situazione che racchiude uno o più malintesi, la sviluppa in tutte le possibili conseguenze, con un'arte insuperabile nell'intreccio e nel dialogo di perfetta funzionalità comica.
Grazie alla traduzione e adattamento di Luca De Filippo e Carolina Rosi, con la regia di Armando Pugliese, la commedia, briosa e ben costruita, gira intorno a personaggi che non hanno mai pace, presi dal vortice degli eventi e degli equivoci. Luca De Filippo, nella parte del protagonista Bois D'Enghien, promesso sposo di una ragazza di buona famiglia e che non sa come liberarsi della sua amante cantante, tiene in piedi molto bene il meccanismo dell'azione, caratterizzato dalla dinamica frenetica e dal via vai dei personaggi attraverso entrate e uscite continue da porte, come in un labirinto impazzito e fine a sè stesso.
Si ride molto di personaggi ignari di essere ingranaggi di un congegno perfetto: in particolare da ricordare lo spassosissimo generale di lingua spagnola interpretato da Gianfelice Imparato.
