Manifestazione con 4.000
studenti a Firenze per protestare contro i tagli per scuola e
Universita' previsti in Finanziaria.
Al corteo, promosso dagli studenti di Sinistra dell'Ateneo,
si sono aggregati giovani delle scuole medie superiori,
alcuni docenti universitari, fra i quali il professor
Francesco ''Pancho'' Pardi, e un nutrito gruppo di dipendenti
tecnici ed amministrativi dell' Universita' di Firenze.
La manifestazione ha interessato il centro storico, con
qualche disagio per gli automobilisti.
Tra le adesioni anche
quelle di alcuni Comuni della provincia di Firenze: alla
manifestazione hanno partecipato consiglieri e assessori, che
sfilavano con la fascia tricolore.
«Aderisco con convinzione all'appello del rettore dell'università di Firenze come cittadino, professore universitario e consigliere comunale». Lo ha detto il capogruppo di DL-Margherita Riccardo Basosi che questo pomeriggio ha partecipato all'incontro nell'aula magna dell'università di Firenze.
«Poche verità sono evidenti come quella che dice che i paesi che non investono nell'istruzione e nella formazione vanno incontro ad un futuro oscuro - ha rilevato Basosi - ogni centesimo investito nella scuola e nell'università è destinato a rendere.
Nel lungo periodo, certo, ma sarebbe miope non comprendere che quel centesimo è un investimento, vantaggioso non solo in termini di cultura, ma anche di sviluppo economico. I tagli della finanziaria, però, mettono in crisi persino le normali attività di didattica e di ricerca e da questo punto di vista rappresentano una delle scelte meno avvedute di questo governo». «A tutte le forze politiche, allora - ha concluso il capogruppo di DL-La Margherita- va chiesto uno sforzo perché, concordemente, riconoscano all'università le risorse delle quali ha bisogno.
E perché, tuttavia, non si fermino qui, ma diano ai docenti e agli studenti un quadro normativo più chiaro e soddisfacente, che sappia risolvere, e non aggravare, i molti problemi del mondo universitario. E' anche una questione di soldi, insomma, ma non è soltanto una questione di soldi».