Nessun rischio sismico per le scuole della provincia di Firenze

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
13 novembre 2002 18:07
Nessun rischio sismico per le scuole della provincia di Firenze

Portati drammaticamente alla ribalta dal terremoto del Molise e dai tagli della Finanziaria, i problemi della sicurezza degli edifici scolastici sono stati al centro di un incontro-convegno organizzato questa mattina dalla Provincia nella Sala Est Ovest di Palazzo Medici Riccardi. Sulla sicurezza e la qualità delle scuole fiorentine hanno parlato il vicepresidente ed assessore alla pubblica istruzione Piero Certosi,  l’assessore all’Edilizia Alberto Di Cintio, responsabili di ASL e Arpat, tecnici degli enti locali, dirigenti scolastici e rappresentanti delle imprese che operano nel settore. Al di là dei dati tecnici forniti dagli esperti l’incontro ha toccato anche gli aspetti più di attualità.

“Le nostre scuole sono sicure – ha detto il vicepresidente Certosi – grazie agli interventi consistenti che abbiamo programmato e stiamo facendo, ma il Governo ha abbandonato la scuola pubblica anche non rifinanziando la legge sull’edilizia scolastica”. “E’ una vergogna – ha commentato il presidente Michele Gesualdi appena rientrato dal vertice milanese delle Province italiane – che nonostante il terremoto il Governo neghi alle Province ogni risorsa per le scuole. Se pensano che noi si taccia di fronte a questo scandalo si sbagliano”. “Il tema della sicurezza delle scuole ha avuto una attenzione sempre maggiore da parte delle pubbliche amministrazioni – ha sostenuto l’assessore Di Cintio – ma resta però ancora molto da fare e gli avvenimenti del Molise mostrano con grande evidenza che occorre un impegno più rilevante.

Sono necessari nuovi e più importanti stanziamenti invece dei tagli della Finanziaria. Per quanto ci riguarda abbiamo intrapreso un programma di interventi mirato a recuperare da una parte le condizioni di sicurezza e salubrità delle scuole, dall’altra a lavorare sulla qualità degli edifici. Qualità e sicurezza devono andare di pari passo”. Nello specifico del rischio sismico, se lo stato delle scuole delle scuole provinciali è stato confermato buono e rassicurante, la Provincia procederà ad una indagine su tutti i suoi immobili scolastici e ad uno studio in particolare sulla situazione dei materiali.

Uno studio non episodico, con le caratteristiche dell’avvio di un monitoraggio permanente, e particolarmente significativo per gli edifici più antichi, anche se, come ha assicurato Di Cintio, per gli immobili storici sono sufficienti accorgimenti anche loro “antichi” come le vecchie catene. “In ogni caso – ha detto sempre Di Cintio – non ci sono state segnalate emergenze né ci sono interventi urgenti da fare”. Ma la Provincia punta ben più in alto: “Vogliamo arrivare – ha detto Certosi - ad avere per tutti gli edifici di nostra proprietà, che presto con il rilascio degli ultimi immobili rimasti in affitto dovrebbero essere il 100% di quelli di nostra competenza, il certificato di qualità ISO 9001”. Intanto dietro la porta, da raggiungere con i famosi fondi negati dal Governo o con quelli che gli Enti Locali dovranno reperire nei loro bilanci, c’è l’appuntamento con l’adeguamento, stabilito dalla legge per il 31 dicembre 2004, con l’adeguamento degli impianti elettrici, i certificati di prevenzione incendi e le altre messe a noma per la sicurezza, l’igiene  e l’agibilità. Solo per la manutenzione ordinaria la Provincia deve investire circa 800mila euro l’anno, 0,62 a metro cubo.

La situazione è più grave è quella degli edifici ereditati dallo Stato e dai Comuni. Sono loro la parte più consistente del 48% di immobili anteriori al 1945 e con problemi di manutenzione. Ai fini della prevenzione incendi il 56% degli istituti è in corso di esame, il 30% con progetto da presentare, mentre il 14% non è soggetto all’adempimento. Il 23% degli adempimenti è stato completato, il 21% è in corso, il 32% programmato e finanziato. Per la parte elettrica siano ad un 19% di edifici con impianti nuovi e un 28% con impianti adeguati almeno in parte. Per le barriere architettoniche il 53% degli edifici presenta accessibilità totale, il 40% parziale. Ultimo aspetto di cui si è parlato questa mattina è quello dell’inquinamento all’interno delle aule.

Praticamente chiusa la partita con l’amianto, la Provincia ha lanciato con la collaborazione dell’Arpat una campagna di rilevamento del Radon: si indaga o si indagherà sulla sua presenza in tutti i 62 immobili scolastici di competenza provinciale.(mr)

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