L' UDC ha messo sul banco degli imputati la nuova Casa SpA

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 novembre 2002 19:34
L' UDC ha messo sul banco degli imputati la nuova Casa SpA

Cosi' il consigliere regionale dell'UDC, Franco Banchi, vice presidente della Commissione territorio e ambiente, ha esordito nel forum·conferenza stampa sul tema ''Processo alla Casa SpA: ultimo atto'', documentando ''in modo chiaro e preciso, afferma una nota, attraverso tutti gli interventi in Consiglio Regionale e in altre sedi istituzionali, la ferma posizione dei democratici cristiani e di centro innanzi al passaggio delle competenze dall'ATER alla ''Casa SpA''. ''L'UDC, anche grazie ai continui contatti con tutti i soggetti interessati, ha monitorato tale passaggio fin dall'inizio · ha sottolineato il consigliere regionale.

E per questa ragione non rinuncera' alla funzione di controllo e di denuncia, proseguendo, in modo ancor piu' convinto di prima, la propria incisiva azione finalizzata a trasformare la legge e i meccanismi che la regolano''. Tra ''i capi di imputazione di questo processo, Banchi ritiene piu' grave l'aver stravolto le finalita' del patrimonio edilizio popolare, essenzialmente rivolto alle esigenze sociale e di emergenza abitativa ed appare incomprensibile la scelta di uno strumento come la SpA, preferita alla soluzione del cosiddetto Ente Pubblico Economico'', ribadisce il consigliere regionale dell'UDC, poiche' la snellezza operativa delle societa' di capitali in realta' si trasforma in una scarsa certezza che le vengano perseguite le finalita' sociali''.

''La puntuale evidenziazione, denuncia Franco Banchi, delle attivita' previste dallo Statuto rende evidente che la nuova SpA altro non e' che una grande privatistica immobiliare, la piu' grande e piu' capitalizzata dalla Regione, con un potere di intervento e di condizionamento che rende preoccupante la sua attivita', specie in quanto legati ad indirizzi che non potranno che essere politici''. ''C'e' poi il quadro economico, entro il quale - conclude il consigliere UDC · non c'e' nessuna garanzia dell'esclusione della vendita del patrimonio abitativo.

Occorrera' precisare che solo l'uso diverso da quello abitativo potra' essere venduto e solo per conseguire fonti di finanziamento da reinvestire in case da abitare''. Per riequilibrare le palesi sfasature, il consigliere Banchi ritiene necessarie alcune modifiche allo Statuto societario.
L'assessore regionale Riccardo Conti, intervenendo alla seduta della VI Commissione del Consiglio Regionale (territorio e ambiente), ha fatto il punto sulla situazione delle politiche abitative. Con la fine del 2001 e' stata data piena operativita' al trasferimento alle Regioni delle competenze, e l'analisi ha messo in luce la difficolta', registrata negli ultimi anni di riuscire ad utilizzare le risorse finanziarie a disposizione.

Per quanto riguarda l'edilizia agevolata ci sono, ad oggi, alcune centinaia di miliardi di vecchie lire presenti nel programma ma con bandi mai attivati. Anche per l'edilizia sovvenzionata ingenti somme di denaro sono previste in programmi che sono ancora in fase embrionale. Questi ritardi, riconducibili non a responsabilita' specifiche ma ad una serie di problemi (molto spesso dovuti al reperimento di aree o alle procedute per gli espropri), hanno provocato un notevole depotenziamento delle risorse utilizzabili.

Il rilancio delle politiche abitative passa attraverso la revisione della L. 96, attraverso alcuni correttivi come l'introduzione di coefficienti per bilanciare i costi diversi fra le varie realta' territoriali. Attraverso anche la revisione dei limiti di reddito che prevedono attualmente una soglia di poverta' ma non recepiscono le esigenze di una fascia crescente di persone o nuclei familiari in difficolta' a risolvere l'esigenza abitativa con le attuali condizioni del mercato. Si prevede inoltre lo snellimento delle procedure per la programmazione ed il controllo anche a seguito delle nuove competenze della Regione sia ai sensi della legge Bassanini sia ai sensi della modifica dell' articolo 5 della Costituzione.

Un altro obbiettivo e' quello di ricondurre dentro il corpo della legge quadro sul governo del territorio l'insieme delle attuali norme tecniche sulle politiche abitative. L'assessore ha poi messo in luce la necessita', per i comuni, di attivare velocemente gli strumenti essenziali per un'efficace politica abitativa come le LODE e la costituzione di soggetti gestori. In questo contesto l'assessore prevede la costituzione di un fondo regionale per la politica abitativa.
(ANSA)

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