"La comunicazione come antidoto ai conflitti": un convegno ad Arezzo

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
05 maggio 2002 11:47

E' possibile prevenire le guerre? Come si possono disinnescare i focolai del terrorismo internazionale? A chi possono rivolgersi due coniugi che vogliono separarsi pacificamente ma non ci riescono? Ci sono alternative alle cause civili nella risoluzione delle controversie commerciali?
Il convegno "La comunicazione come antidoto ai conflitti. Dalle relazioni interpersonali alle dinamiche macrosociali", che si terrà ad Arezzo il 17 e 18 maggio prossimo, cercherà di rispondere a questi e altri interrogativi di particolare attualità.

Le due giornate di studio, promosse dalla facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Siena, si propongono di fare il punto su conoscenze teoriche, ricerche, tecniche ed esperienze sulla dinamica dei conflitti e sulle possibilità di prevenzione, mediazione, risoluzione pacifica.
Come anticipa il titolo, ogni conflitto, dalle guerre agli scontri familiari, nasce da chiusure comunicative e da difficoltà nelle relazioni. Anche quando si tratta di problemi tra popoli e stati, l'origine in larga misura deriva da cattive relazioni interpersonali di base e da culture improntate sulla chiusura, sulla paura e rifiuto delle differenze, su desideri di predominio ecc.

"La guerra degli eserciti nasce anche dai mille conflitti quotidiani che si combattono tra partner, tra soci in affari, tra dipendenti e datori di lavoro, tra genitori e figli ecc", dice il sociologo Enrico Cheli", coordinatore dell'iniziativa. "Ogni conflitto può essere considerato la punta di un iceberg che ha spesso dietro di sé una lunga storia di carente o scadente comunicazione, di incomprensioni, di sordità e chiusura di una o di entrambe le parti; ci si scontra perché non si comunica, perché non ci si conosce".
Grazie ad alcune branche delle scienze socio-psico-antropologiche oggi si conoscono abbastanza a fondo le cause e le dinamiche dei conflitti ed è anche possibile, in certa misura, trasformare uno scontro distruttivo in un confronto costruttivo, con impagabili ricadute positive sulla qualità della nostra vita.

Le nostre relazioni con gli altri sono infatti tra i fattori che più influiscono, in bene o in male, sul nostro benessere. Parteciperanno al convegno il noto politologo Giorgio Galli, per anni opinionista su Panorama, i sociologi Giovanni Bechelloni e Mario Morcellini, gli psicologi Adriano Zamperini e Arturo De Luca.
Sarà ospite d'onore la nota attrice e presentatrice Clarissa Burt, con una testimonianza diretta su "11 settembre: the day after".

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