''Non ci fermeremo'': il messaggio di Sergio Cofferati dal palco di piazza Santa Croce a Firenze

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 aprile 2002 23:12
''Non ci fermeremo'': il messaggio di Sergio Cofferati dal palco di piazza Santa Croce a Firenze

''Sappiano il governo e le imprese che non ci fermeremo fino a quando non avremo realizzato i nostri obiettivi''. E gli obiettivi Sergio Cofferati li aveva spiegati poco prima, durante il comizio a in piazza Santa Croce, che ha concluso la manifestazione di Firenze con i suoi 400mila partecipanti. Per il segretario generale della Cgil condizioni per la ripresa del confronto sono lo stralcio delle modifiche all'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori e la 'rimozione' della norma sul sommerso contenuta nel provvedimento del governo detto 'scudo fiscale' (il provvedimento che prevede, fra l'altro, per le aziende che emergono, la sospensione di alcune disposizioni dello Statuto dei lavoratori) sulla quale lo stesso giorno dello sciopero sarà votata la fiducia alla Camera.

Per Cofferati '' la decisione del governo è grave perché si vuole drammatizzare il conflitto in atto. In questi mesi - dice - il Governo scientemente ha cercato e voluto lo scontro sociale insieme alla Confindustria e ha tentato di dividere il sindacato e non c'è riuscito. Questo è un obiettivo politico dannoso per il Paese oltre che per le stesse imprese che avrebbero invece bisogno di interlocutori forti e coesi''.
Parlando dell'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori Cofferati ha ribadito come si tratti di una ''norma pensata come deterrente e che mostra la sua efficacia proprio se è poco utilizzata''.

''Inoltre - ha proseguito- quei diritti dei lavoratori che in Italia si vogliono abolire sono sanciti e tutelati dall' Europa con l'articolo 30 della Carta di Nizza che parla di tutele più efficaci e non della loro cancellazione''.
''Del resto - ha aggiunto- la bontà e la giustezza della nostra battaglia sono state capite da quanti, pur non godendo dei diritti sanciti dall'art.18, hanno ugualmente scioperato insieme a noi. Queste persone sanno che, se viene meno quella norma, si incrina una solidarietà tra generazioni.

La cultura del sindacato è quella della solidarietà, solidarietà tra padri e figli. Noi vogliamo che i diritti di oggi vengano estesi anche ai figli''.
Cofferati ha poi affrontato ''una delle ultime polemiche mosse contro la Cgil'' basata sul fatto che ''quello di oggi sarebbe uno sciopero politico''. ''Bisognerebbe chiedere a questi signori - ha detto- se conoscono qualche elemento più sindacale delle pensioni e delle regole del mercato del lavoro''.
Iniziativa dimostrativa contro una agenzia di lavoro interinale Manpower da parte di 200 autonomi che in mattinata avevano partecipato alla manifestazione dei Cobas.

In via Cavour l' insegna di Manpower e' stata cambiata in ''Mani povere''.
"Un ferragosto a metà aprile". Così' definiscono la giornata odierna le Segreterie nazionali di Cgil, Cisl e Uil.
"Questa è la realtà della giornata odierna di sciopero generale, proclamato da Cgil, Cisl e Uil" affermano in una nota congiunta le Segreterie.
"Si sono fermati la produzione, i servizi e gli uffici. Milioni di lavoratori provenienti da tutte le città italiane hanno invaso le piazze che ospitavano le manifestazioni, la cui ampiezza non ha precedenti nella storia sindacale di quelle città.
La piattaforma sindacale -concludono Cgil, Cisl e Uil- ha ricevuto, con la grande giornata di oggi, una ulteriore importante conferma, che non potrà non pesare sulle decisioni che il Governo assumerà".
In relazione ai consumi elettrici durante lo sciopero generale, la CGIL fa sapere che anche i lavoratori del secondo turno hanno massicciamente aderito allo sciopero.

La conferma viene dai dati dei consumi elettrici del sito GRTN (Gestore della rete di trasmissione nazionale). Le cifre parlano di un consumo di oltre 10.000 MGW al consumo che normalmente si ha, alla stessa ora, in un giorno lavorativo. Le cifre sono inferiori alla stessa previsione del GRTN sulla base dei consumi della mattina.
Alle ore 11 il consumo era risultato pari a 32.000 Mgw, cifra notevolmente inferiore ai circa 47.000 MGW registrati alla punta in un normale giorno lavorativo, e pari sostanzialmente al consumo domenicale.

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