Guerre nel centrosinistra: dibattito a tutto campo

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
13 febbraio 2002 17:18
Guerre nel centrosinistra: dibattito a tutto campo

«Basta guerre nel centrosinistra, Firenze ha responsabilità importanti nel quadro politico nazionale». Lo ha dichiarato il capogruppo dei Verdi Alessio Papini secondo il quale «a Firenze di deve pensare a rilanciare il centrosinistra, a mostrare che i nostri programmi di governo della città meglio rispondono alle esigenze ed alle necessità degli abitanti delle aree urbane moderne». «Dobbiamo inoltre pensare - ha aggiunto il capogruppo dei Verdi - a nuovi modelli di sviluppo e di economia accettando le sfide politiche di Porto Alegre.

Non possiamo solo pensare all'interesse particolare o alla maggiore o minore visibilità di questo o quel partito». «Lavoriamo sui contenuti - ha proseguito Papini - sul rilancio del programma e sul miglioramento dei servizi pubblici, dai trasporti allo smaltimento dei rifiuti e in base a ciò scegliamo gli uomini migliori per la squadra del governo cittadino. E' questo che interessa ai cittadini».

Questo invece il testo dell'intervento del gruppo di Forza Italia:
«Dopo gli schiaffi ricevuti dall' Assessore Bruzzesi, dal Consigliere Basosi in Palazzo Vecchio e infine dal segretario Renzi, la Margherita ha avuto oggi un sussulto di orgoglio e minaccia dimissioni in massa.

La cruda realtà denunciata dal Sindaco Domenici lunedì scorso in Consiglio Comunale aveva definitivamente confermato il ruolo subalterno assunto dagli alleati della Margherita all' interno dello schieramento di centrosinistra a fronte dello strapotere dei DS: un ruolo, comunque, sempre accettato dai Consiglieri stessi della Margherita in ogni discussione e votazione su atti di grande rilevanza per Firenze. L' accettazione supina delle decisioni del governo Domenici da parte dei Consiglieri della Margherita in Consiglio Comunale, con la contraddittoria affermazione di speciosi distinguo fondati su intellettualismi bizantini, aveva già reso ridicola ogni forma di dibattito e aveva finito per svilire la presenza stessa delle diverse forze componenti lo schieramento di maggioranza: dall' approvazione dei progetti TAV, autostrada e tramvie, o del piano della mobilità e dei parcheggi, fino all' approvazione delle tariffe e degli oneri fiscali, mai la Margherita aveva prima dimostrato una autonomia di pensiero che la rendesse in qualche modo visibile o che ne giustificasse in qualche modo la presenza.

Bene le calzava il ruolo di cespugli fra i cespugli. Ora invece, dopo aver dato il suo parere favorevole ai programmi del centrosinistra che lasceranno un segno indelebile su Firenze con un danno pari alla inutilità delle opere stesse, la Margherita scopre una sua personalità libera e autonoma: il motivo? Il valzer delle poltrone che si inaugura con Firenze Expo, che prosegue con nuovi scenari di assessorati e si conclude con nuove nomine negli Enti partecipati. Almeno nella prima Repubblica le forze politiche si inventavano un argomento su cui confrontarsi; oggi non esiste neppure un tema di verifica politica specifica e la città assiste ad un puro rapporto di forza, un braccio di ferro che si ispira non ai programmi - come aveva tentato timidamente l' ex Assessore Bruzzesi a proposito della proposta di accogliere i no-global - ma all'assegnazione degli incarichi.

Così in basso è caduta la politica della sinistra a Firenze! Il Gruppo di Forza Italia verificherà l' evolversi degli eventi e attenderà l' esito della riunione del parlamentino: ma non si aspetta niente di significativo. Se le motivazioni fossero state diverse, la Margherita si sarebbe agitata ben prima e su temi riguardanti non i suoi uomini o gli uomini di sinistra in generale, ma tutta la città. La Margherita, se ha coraggio, prosegua nelle sue rivendicazioni fino in fondo, senza fare il solito teatrino e senza compiere la solita pronta ritirata di fronte alle massicce truppe diessine schierate: qualche poltrona non merita sceneggiate di questo tipo.

Soprattutto, non lo merita la città».
Per il Gruppo Consiliare di Forza Italia
Il Capogruppo
Rodolfo Cigliana»

«Lo spettacolo a cui stiamo assistendo in questi giorni non è certo dei migliori e rasenta l'autolesionismo. Purtroppo occorre sempre ricordare a tutti che l'Ulivo non è un concetto astratto ma un progetto politico dello stare insieme che va ben oltre delle due gambe Ds e Margherita e che non si può tirare fuori dal cassetto sempre e soltanto in occasione delle scadenze elettorali e quando conviene per poi ripiegarlo e rimetterlo a posto fino alla prossima occasione».

E' quanto afferma Giovanni Fittante capogruppo di "Insieme per l'Ulivo in Toscana" secondo il quale «continuando in questo modo gli elettori, già disorientati da questo atteggiamento incomprensibile del centrosinistra che continua a farsi male da solo, non capiranno più niente. Alla fine chi rischia di rimetterci non è solo il centrosinistra ma anche e soprattutto la città di Firenze". «Allo stato attuale delle cose, visto lo scontro in atto nel Comune - ha aggiunto Fittante - una proposta che a prima vista potrebbe sembrare una provocazione ma che pensandoci bene potrebbe essere una soluzione sarebbe quella di procedere, per quanto riguarda le nomine dei presidenti e dei consiglieri di amministrazione delle aziende municipalizzate, attraverso concorsi pubblici per titoli e, per quanto riguarda la giunta, di procedere ad una riorganizzazione sulla base della rappresentanza consiliare di ogni gruppo che sostiene questa maggioranza di centrosinistra.

Così d'altronde vorrebbe la logica: in tal modo non si farebbe altro che seguire le indicazioni espresse dai cittadini col voto di due anni fa».

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