A Ruòtati "degustazione di acque minerali"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
15 dicembre 2001 19:39
A Ruòtati

Domenica 16 dicembre, alle ore 16.00, al popcafé di firenze, in piazza Santo Spirito, al n°18 a/r, tutti a capire meglio che acqua minerale beviamo, perché la beviamo, che mondo si cela dietro le acque minerali e impariamo insieme a leggere le etichette delle bottiglie.
Partecipano ed intervengono esperti vari del settore tra i quali Pier Giuseppe Gala', Irene Ivoi e tutti i cittadini che bevono acqua.
La degustazione, a base di più di 30 brands di acque minerali, è gratuita.
pop point of presence
associazione per la salvaguardia ambientale
piazza santo spirito 18ar - 50125 Firenze ITALIA
TEL / FAX (0039).

055..211.201

E' di ieri la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale di un decreto del ministero della Salute in cui si stabilisce che la bottiglia di acqua minerale deve essere stappata davanti al consumatore: una norma che vale per bar e ristorante.
"Ma leggendo la notizia oggi -commenta il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito- abbiamo leggermente annuito, stupendoci si' dell'eccessivo zelo normativo del ministro, ma tenendo conto di quanto potenzialmente puo' succedere ad un tavolo del ristorante per frodare il consumatore.
Ma oggi arriva una precisazione del ministro Girolamo Sirchia che, invece, ci fa preoccupare e chiedere che questo decreto -se l'interpretazione genuina e' quella fornita oggi dal ministro a Perugia- sia ritirato.

Il ministro ha specificato che le bottiglia deve essere stappata anche al bar, in una confezione monouso, in contenitori piu' piccoli di quelli attuali.
Ne' piu', ne' meno come una qualunque bibita che, minimamente costa 2500 lire? Certamente ci sono gia' in circolazione le bottigliette da mezzo litro che, in un frigo a presa diretta in diversi bar costano mediamente 1500 lire, ma e' un prezzo che abitualmente prevede l'asporto e non la consumazione nel bar, con bicchiere e servizio al banco.

Quindi, tranne il caso in cui un consumatore berra' alla bottiglietta direttamente, se vuole bere al bicchiere o sara' in un bar dove non si vendono bottigliette da mezzo litro, dovra' adeguarsi ai presumibili nuovi formati che il mercato proporra', per quantita' intorno ai 200 cc. C'e' qualcuno pronto a scommettere che non costeranno come una bibita? E che fine faranno i bicchieri di spuma, molto diffusi nel centro Italia, nelle versioni "normale", "arancia", "bitter", "cedro" e "sanguinella", che rappresentano una sorta di bibita povera per chi non vuole spendere 2500 lire per la piu' tradizionale aranciata o chinotto o CocaCola o Lemonsoda o acqua tonica? Anche loro in mondose? Sinceramente non ci sembra che i problemi sanitari o di truffe nel settore siano tali da richiedere una normativa cosi' severa che, alla fine, non cambiando nulla dal punto di vista sanitario, significhera' solo far aumentare il prezzo della consumazione piu' "consumata" in qualunque bar italiano, il bicchiere d'acqua (liscia o gassata) al costo di 500 lire.
Ora che abbiamo capito bene il decreto del ministro Sirchia, ci chiediamo perche' non si dovrebbe pretendere, con la stessa logica, che le cucine dei ristoranti siano a vista delle sale da pranzo, e altrettanto per i laboratori dei bar dove si preparano i piccoli panini.

E che dire dei laboratori delle pasticcerie, c'e' qualcuno che continuera' a fidarsi non vedendo davanti ai suoi occhi la preparazione della brioches?
Il problema che emerge, e' che esistono delle regole, per l'acqua come per le brioches e per i cibi del ristorante, che vanno fatte rispettare con controlli e suggerimenti dell'autorita', mentre in questo modo si elude il problema facendo pagare la presunta sicurezza al consumatore.
Ritiri il decreto, signor ministro".

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