Revocata l'espulsione ai rom

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
07 dicembre 2001 08:19
Revocata l'espulsione ai rom

Sono state annullate le espulsioni nei confronti di cinque dei nove rom per i quali era stata decretaa l'espulsione lo scorso 22 novembre durante un'operazione di polizia all'Olmatello 2. Ieri su Repubblica è uscito un appello dello scrittore Antonio Tabucchi per la soluzione positiva del caso e per un rinnovato impegno nella ricerca di nuove politiche di accoglienza nella nostra città. Potere dei media... o no?
“Sono contento. L’amministrazione si è impegnata fortemente per trovare una soluzione e questo interesse ha ora trovato riscontro da parte del prefetto: i provvedimenti di espulsione ai rom sono stati revocati.

Adesso il lavoro dell’amministrazione continuerà, per arrivare ad una risposta definitiva all’integrazione delle famiglie sgomberate un anno fa dalle Draghe: persone che vivono da anni in città, non hanno problemi con la giustizia, hanno figli nati qui e che frequentano le nostre scuole”. E’ soddisfatto il sindaco Leonardo Domenici, per la notizia che non saranno più espulse le nove persone (cinque adulti e quattro bambini) ora residenti all’Olmatello 2, che avevano avuto il foglio di via perché non in regola con i permessi di soggiorno: sarà loro riconosciuto lo status di rifugiati.

Una vicenda che ha visto il primo cittadino attivarsi in prima persona per trovare una soluzione. Subito dopo lo sgombero delle Draghe l’amministrazione si era attivata per far ottenere a queste persone, “invisibili” finchè avevano vissuto nel campo lungo l’Arno, un permesso di tipo umanitario che permettesse loro di vivere e poter lavorare regolarmente e definitivamente. Con il provvedimento di espulsione si è dovuta trovare una soluzione immediata al problema, anche se non si è risolta la questione in via definitiva: tra qualche mese infatti la loro posizione dovrà essere riesaminata.

“Ma questo tempo che abbiamo davanti – spiega l’assessore all’immigrazione Monciatti – ci servirà per continuare il nostro lavoro ed arrivare alla concessione del permesso di tipo umanitario”.

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