Progetti per i porti di Livorno e Porto Alegre: formazione degli adulti, legno e pelle

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
19 giugno 2001 12:58
Progetti per i porti di Livorno e Porto Alegre: formazione degli adulti, legno e pelle

FIRENZE Da oggi la Toscana e il Rio Grande do Sul, uno dei principali stati brasiliani, sono più vicini, uniti da un’agenda di lavoro – sottoscritta dal presidente Claudio Martini e dal governatore Olivio Dutra – che fissa temi e modalità di un lavoro comune destinato ad attuarsi entro la fine del prossimo anno. Due i filoni di collaborazione individuati. Nell’ambito del programma dell’Unione europea “Urb-Al” sono previsti la definizione di un progetto finalizzato allo scambio di esperienze per lo sviluppo delle aree portuali di Livorno e Porto Alegre – con il coinvolgimento della Provincia di Livorno e della Prefettura di Porto Alegre -, un progetto di educazione degli adulti e un altro ancora per il recupero e la tutela dei centri storici.

Verrà inoltre promosso l’interscambio tra gli operatori economici di Toscana e Rio Grande do Sul in due settori tra i più importanti delle rispettive strutture produttive: quello cuoio-pelle-calzature e quello della lavorazione del legno e della produzione di mobili. Verranno definiti in tal senso accordi per lo scambio di tecnologie e di know-how per l’innovazione dei processi produttivi, con particolare attenzione al problema della salvaguardia dell’ambiente, e per la promozione dell’import-export.

Su questi temi, in particolare, la Regione Toscana si impegna ad attivare rapporti diretti tra lo stato brasiliano e il Ceseca – il Centro servizi calzaturiero di Segromigno in Monte (Lu) – e il Consorzio Csm – Centro sperimentale del mobile di Poggibonsi (Si).
“Siamo molto soddisfatti per questa agenda firmata con il Rio Grande do Sul – ha commentato Martini, che era accompagnato dall’assessore al lavoro e alla formazione Paolo Benesperi –. E’un’altra tappa nel nostro impegno per far crescere la collaborazione tra popoli e istituzioni e per dare una risposta, sul piano della cooperazione democratica e dello sviluppo armonico e solidale, alle sfide della globalizzazione”.

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