Affitti, autoriparazioni, polizze RCA: compagnie di assicurazione nell'occhio del ciclone

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
03 aprile 2001 15:41
Affitti, autoriparazioni, polizze RCA: compagnie di assicurazione nell'occhio del ciclone

Un invito alle Compagnie di Assicurazione a ristabilire un clima sereno, attraverso una rinnovata intesa fra le Compagnie e le famiglie interessate all’accordo per i contratti integrativi degli alloggi delle Compagnie stesse. L’appello arriva dalla Consulta nazionale Anci Casa che si è riunita a Roma per prendere in esame il problema a seguito delle difficoltà incontrate nella trattativa fra Ania e Sindacati dei conduttori. La Consulta nazionale Anci Casa ricorda le difficoltà del mercato delle locazioni per rispondere alla domanda abitativa, nella pesante situazione di emergenza delle più grandi aree metropolitane del nostro Paese e il ruolo importante ricoperto dalle Compagnie di Assicurazione per quanto riguarda le proprietà immobiliari.

Per questo auspica un tavolo di trattativa in tempi brevi in modo da risolvere la situazione.
Intanto a partire dal mese di aprile l'accordo Ania-carrozzieri cesserà di essere operativo. L'Ania sostiene che le organizzazioni dei carrozzieri non hanno voluto recepire le proposte di miglioramento volte ad aumentare la concorrenza nel settore delle carrozzerie e quindi elevare la qualità del servizio e ridurre i costi. I carrozzieri, sempre secondo l'Ania, avrebbero invece voluto imporre un sistema di prezzi rigido, che si sarebbe riflesso in costi di riparazione più elevati, in risarcimenti più costosi e di conseguenza in premi rc auto più elevati.

"Il caro assicurazioni non è colpa dei carrozzieri, che non hanno avuto aumenti superiori all'inflazione. Le tariffe italiane sono molto più basse delle medie europee. Il costo orario si aggira intorno alle 45 mila lire contro le 120-150 mila lire dei maggiori paesi europei" E' quanto sostenuto ieri dai rappresentanti delle associazioni del settore in una conferenza stampa che ha avuto luogo ieri presso la sede CNA di Firenze.
Grande aspettativa la pubblicazione della lista dei buoni e dei cattivi assicuratori ad opera del ministro dell'Industria, Enrico Letta con tanto di finanziamento di 3 miliardi di lire delle associazioni perché si adoperino nel far pubblicita' a quelle che costano meno.

Cosi' interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito: "Ben venga la trasparenza sui prezzi delle compagnie, ma non sara' quella a far diminuire i prezzi. Aiutera' il consumatore a meglio districarsi fra le varie offerte, ma non fara' si' che le offerte (gia' a livello di impazzimento) diminuiscano, a meno che non ci sia qualcuno che creda che nel commercio esista il pudore e che, di conseguenza, qualche assicurazione si potrebbe vergognare di tariffe troppo alte pubblicate nelle liste dell'Isvap.

Il problema centrale e' impedire il cartello delle compagnie e far si' che i prezzi diminuiscano. E con l'attuale strategia del ministero e della Consulta delle sue associazioni, proprio non ci sembra che la strategia sia mirata al cuore del problema, che e' e rimane la creazione di un mercato, a partire dalla rimozione degli impedimenti. Per una rimozione bisogna attendere che il Consiglio di Stato respinga il ricorso delle assicurazioni contro la sentenza del Tar che aveva confermato la condanna di cartello comminata dall'Antitrus.

Per un'altra (l'eccessivo carico fiscale), vediamo solo un equipaggio che si appresta a galleggiare su una barchetta, in un mare che era e rimane ostile al consumatore. Forse il ministro Letta ha presentato qualche provvedimento che ridimensionerebbe il 27% di tasse che oggi grava sui premi? O forse ha presentato qualche richiesta che liberalizzi l'ingresso sul mercato a qualunque operatore di qualunque parte del mondo, senza le tagliole autartiche? No! Niente di tutto questo, ma solo tanto fumo e poco arrosto.

Ora, con le elezioni politiche alle porte, non c'e' da aspettarsi niente. Se ne riparla col nuovo Governo e col nuovo Parlamento. Per cui, per i consumatori, ora c'e' solo da stare in campana e cercare di farsi meno male possibile, soprattutto non credendo alle sirene del ministro e delle sue associazioni".

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