Teatro della Pergola: da martedì 6 a domenica 11 marzo I due gemelli veneziani di Carlo Goldoni per la regia di Elio De Capitani

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
02 marzo 2001 19:46
Teatro della Pergola: da martedì 6 a domenica 11 marzo I due gemelli veneziani di Carlo Goldoni per la regia di Elio De Capitani

Separati da piccoli e cresciuti lontani, inconsapevoli l’uno dell’altro, due gemelli assolutamente identici, tranne che per il carattere, si ritrovano casualmente nella stessa città.
Siamo di fronte a uno di quegli strani scherzi che il destino gioca da sempre ai personaggi teatrali, da cui derivano inevitabili scambi di persona, gelosie, intrighi, matrimoni rinviati, duelli, furti e vendette. Ci sono tutti gli ingredienti della più classica commedia degli equivoci, manca solo il lieto fine: è l’imprevedibile anomalia dei Gemelli veneziani, commedia che per tre atti sprigiona una comicità strepitosa, ma si chiude con un omicidio crudelissimo e un non meno tragico suicidio.

Il regista Elio De Capitani guarda Goldoni con un occhio a quella precedente esperienza, nella quale la comicità della commedia dell’arte riviveva in chiave contemporanea, attraverso il filtro acido dell’autore tedesco.
Commedia romanzesca, tragicommedia, poliziesco ante litteram, il testo, scritto a pochi anni di distanza dall’Arlecchino servitore di due padroni, è aperto a molte letture, ma soprattutto è una macchina scenica stimolante, un congegno a orologeria che si offre come terreno ideale per rimettere in gioco il percorso, lo stile e i modelli acquisiti di una compagnia.

I personaggi, in abiti contemporanei, si muovono in uno spazio astratto, una scenografia "pop", costruita con quinte e siparietti in teli di plastica dai colori decisi e abbacinanti. E’ affidato a Ferdinando Bruni il doppio ruolo dei gemelli, che, simili come gocce d’acqua, rivelano comportamenti opposti, addirittura schizofrenici, se attribuiti, come qui accade, a un solo soggetto: Zanetto è goffo e ignorante, Tonino, consapevole di sé, brillante, vitale e spavaldo quanto basta per sedurre.

Ma, fino allo scioglimento finale che rivelerà l’equivoco, gli altri personaggi saranno consapevoli dell’esistenza di uno solo dei due: le due innamorate, Rosaura e Beatrice, si crederanno derise e tradite dai rispettivi sposi promessi, mentre tutti gli altri sfrutteranno senza scrupoli i comportamenti apparentemente contraddittori ora dell’uno ora dell’altro a vantaggio dei propri interessi. Accanto a Ferdinando Bruni troviamo Luca Toracca e Corinna Agustoni, nomi storici della compagnia dell’Elfo, e un nutrito gruppo di attori già apparsi sui palcoscenici di Teatridithalia sia nel recente Edoardo II (Alessandro Genovesi, Alessandro Pazzi) che in spettacoli precedenti, come Caligola, il Sogno shakespeariano e Coefore (Alessandra Antinori, Massimo Giovara e Marina Remi).

Francesca Inaudi è invece il nome nuovo tra gli "elfi".

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