Il Cartellone dei Rinnovati presenta questa settimana, per la regia di Maurizio Scaparro, un classico come Romeo e Giulietta di Shakespeare. Lo spettacolo va in scena, come consuetudine, tre volte. Si inizia con venerdì 16 febbraio alle 21 (abbonamenti turno A), si prosegue con sabato 17 (turno B) sempre alle ore 21, e si conclude domenica 19 febbraio con lo spettacolo pomeridiano che inizia alle ore 17 (turno C)
Tra tante riletture e attualizzazioni, Scaparro preferisce restare sostanzialmente nel tradizionale, affidandosi però ad una nuova traduzione firmata da Masolino d’Amico.
Come giovani e nuovi sono anche i due interpreti Max Malatesta e Giovanna Di Rauso, il primo già più volte con Scaparro e la seconda proveniente dalla scuola del Piccolo di Milano. Con loro Giacinto Palmarini è Mercurio e altri attori d’esperienza completano il cast.
La storia d’amore esemplare di tutti i tempi, torna sulle scene italiane grazie a Maurizio Scaparro per il Teatro Eliseo. Il regista ha sottolineato che tra le ragioni prime dell’avere riproposto questa eterna storia d’amore giovane "è ricordare oggi il pericolo di pronunciare sempre meno la parola amore, cercare di trasmettere le ansie di libertà, la disperata gioia di vivere dei giovani che tentano di non restare soffocati dalla crescente società dei senza amore, nella bella Verona di Shakespeare come in tanta parte della società contemporanea".
E’ in questa società violenta e legata a faide, interessi e rancori di famiglie che nasce e muore il sogno d'amore di Romeo e Giulietta e di chi, come Mercuzio, i sogni vorrebbe almeno raccontarli.
E con il sogno muore anche la grande speranza (ma muore davvero ?) di vivere liberi, lontani dalle avidità del cuore di chi nei secoli preferisce costruire ricchezze e odi e magari innalza statue d’oro Per ricordare in lacrime le vittime di cui è colpevole".
Romeo e Giulietta è un lavoro corale, senza protagonisti assoluti.
Se la tragedia è, nell’accezione medievale, la caduta di un grande, re o eroe, questo è un dramma borghese con un secolo e mezzo d’anticipo, che racconta una sventura a cui prende parte tanta gente comune.
