Un corso per insegnare la nonviolenza

Redazione Nove da Firenze
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30 gennaio 2001 20:37
Un corso per insegnare la nonviolenza

Un corso di formazione per gli obiettori di coscienza per “imparare” la nonviolenza: è quello organizzato dal Comune di Firenze, dall’Ufficio servizio civile, dagli Istituti riuniti di Montedomini e San Silvestro e dall’Istituto degli Innocenti, in collaborazione con il Centro di documentazione sociale e il dipartimento degli studi sociali dell’Università di Firenze. Il corso, che si tiene all’istituto degli Innocenti, è riservato agli obiettori che svolgono la loro attività in enti o associazioni convenzionate con il ministero della Difesa che operano nell’area fiorentina (circa mille), ed è obbligatorio per gli obiettori del Comune di Firenze, che sono circa 60 e prestano la loro opera nei vari servizi dell’amministrazione, in particolare nell’assistenza ai disabili.

“L’obiettivo – spiega l’assessore al Terzo Settore Andrea Ceccarelli – è quello di sensibilizzare gli obiettori ai temi della pace, in particolare utilizzando metodi e tecniche specifiche della nonviolenza. Il ‘training’ iniziale, per esempio, ha l’obiettivo di insegnare ai partecipanti le soluzioni non violente dei conflitti interpersonali”. Indicativi anche i temi delle conferenze previste: “multiculturalità e pregiudizio”, “violenza e sicurezza urbana”, “modelli di difesa civile non armata e non violenta”, “l’esperienza dei caschi bianchi”.

Altro tema, quello dell’attuale legislazione sull’obiezione di coscienza e delle prospettive future del servizio civile. A questo proposito, l’assessore Ceccarelli ha scritto una lettera ai deputati eletti in Toscana per “sollecitare l’impegno per approvare in tempi rapidi la riforma del servizio civile” anche alla Camera, dopo l’approvazione già avvenuta in Senato. “Nel corso dell’ultimo anno – scrive l’assessore – il consiglio comunale di Firenze ha approvato due risoluzioni, con le quali si invitava il parlamento ad esaminare in tempi rapidi il disegno di legge in oggetto e a favorire l’avviamento di almeno centomila giovani al servizio civile”, grazie al quale “moltissimi giovani imparano il valore del rispetto e della solidarietà”.

“Un eventuale rinvio alla prossima legislatura – conclude Ceccarelli – costituirebbe motivo di grave incertezza per il futuro di un servizio, che è ormai parte integrante dell’attività di numerosi enti e istituzioni che oprano in campo sociale, assistenziale e ambientale”.

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