Le meraviglie archeologiche del Castel di Pietra e della diga dei Muracci

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 gennaio 2001 15:16
Le meraviglie archeologiche del Castel di Pietra  e della diga dei Muracci

Sabato 27 gennaio alle ore 17 presso il Laboratorio di Educazione ambientale La Finoria si terrà la cerimonia di apertura della mostra dal titolo "Tra poteri signorili e poteri cittadini: Castel di Pietra e la diga sul fiume Bruna". Interverranno all'iniziativa, organizzata dall'Amministrazione Comunale di Gavorrano e dal Dipartimento di Archeologia e Storia delle Arti, cattedra di Archeologia Medievale, il sindaco di Gavorrano Alessandro Fabbrizzi, il prof. Riccardo Francovich, il prof. Carlo Citter e l'arch.

Giuseppe Bartolini dell'Università di Siena , il prof. Arch. Domenico Valentino, soprintendente ai beni Ambientali e Architettonici per le provincie di Siena e Grosseto, il presidente della Commissione Cultura del Consiglio Regionale Toscano Loriano Valentini, l'Assessore provinciale ai Beni Culturali Mariella Gennai, il dott. Ing. Carlo Marchi, proprietario del sito di Castel di Pietra. Concluderà i lavori la dott.arch. Mariella Zoppi, assessore regionale alla cultura. La mostra, che rimarrà aperta fino a sabato 10 febbraio con orario dalle 15 alle 18, ha come oggetto i risultati delle ricerche portate avanti dal 1997 al 1999 sul sito di Castel di Pietra, noto in tutto il mondo grazie soprattutto a Dante Alighieri che vi ambientò la tragica vicenda di Pia dei Tolomei.

Il progetto di ricerca condotto dalla cattedra di archeologia medievale dell'Università di Siena sul castello di Pietra è iniziato nel 1997 con un primo saggio di valutazione sull'area sommitale. Esso è stato esteso, nelle campagne successive, a gran parte del recinto del Cassero. L'importanza di questo progetto, inserito in un filone di ricerca sui poteri signorili medievali, sta nella grande potenzialità del sedimento indagato che fornisce una sequenza di fasi insediative dalla tarda protostoria fino alla fine del medioevo.

Al centro della mostra che si aprirà sabato sono due segni forti del territorio, il castello, espressione del potere signorile medievale, e la diga dei Muracci, espressione invece del potere cittadino rinascimentale. Proprio questi due importanti siti rappresenteranno il cuore del futuro parco archeologico, il quale consentirà di procedere di pari passo sul versante della ricerca, della valorizzazione e della divulgazione. In particolare, la proposta progettuale sulla diga dei Muracci vuole essere un esempio di intervento "leggero" sul rudere con un ponte di vetro trasparente sopra la quota più alta della diga da una sponda all'altra sopra il fiume Bruna pensato anche come cerniera di collegamento del parco archeologico.

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