Ancora dibattito sulla tassa sul panorama

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
22 novembre 2000 15:55
Ancora dibattito sulla <I>tassa sul panorama</I>

«Il Comune - ha spiegato Toccafondi - ha fatto scendere i minimi da pagare per l'indennità risarcitoria, la cosiddetta tassa sul panorama, ma quello che veramente deve fare è controllare le cartelle sui cui dati è calcolata l'indennità. A detta dei cittadini è lì si trovano i veri errori». «Nel 1985 - ha proseguito il capogruppo di Azione per Firenze - usufruendo di una possibilità loro data dal Governo con il condono, circa 80.000 famiglie fiorentine si autodenunciarono iniziando le pratiche.

Di queste 80.000 pratiche si è scoperto che 35.000 cadono su aree vincolate, con il vincolo di una legge del 1939». Secondo Toccafondi «per il momento delle 35.000 pratiche ne sono state esaminate non più di 10.000. Nei prossimi mesi ne potrebbero essere inviate altre 20.000. Durante il periodo dei condoni molte famiglie si affidarono a geometri per il calcolo dell'indennità da pagare. Non prevedendo nessuna normativa successiva con relative sanzioni, molti furono gli errori di misurazione, di calcolo, di valutazione.

Errori che allora non prevedevano sanzioni e che adesso sono essenziali per far scattare aliquote maggiorate. Il Comune in questo processo non controllò adeguatamente, e per quanto mi risulta nemmeno a campione, i dati forniti e così quegli errori, forse solo leggerezze, oggi diventano fondamentali. Controllo che anche adesso potrebbe essere fatto, durante l'esame delle cartelle prima di inviare le richieste di pagamento». «La nuova normativa che determina i parametri e le modalità per la quantificazione dell'indennità risarcitoria - ha concluso il consigliere dell’opposizione - apre però una strada percorribile prevedendo che l’indennità risarcitoria sia determinata previa apposita perizia di valutazione del danno causato.

Questo è il punto fondamentale e centrale, l'assenza di controlli oggettivi sul danno ambientale e su questi controlli il Comune deve intervenire. Il fatto che la giunta abbia deciso di far scendere i minimi da pagare per l'indennità non fa che confermare che tante cartelle contengono errori. Errori che sia i proprietari delle case ma soprattutto il Comune, che doveva garantire un controllo sugli atti, potevano evitare».
Verifica diretta, caso per caso, dell’eventuale danno ambientale e perizie, come peraltro previsto dalla legge, per stabilire chi ha effettivamente commesso l’abuso.

Le richieste sono state avanzate dal capogruppo dei Democratici Riccardo Basosi a proposito della “tassa sul panorama”. Basosi, pur esprimendo «moderata soddisfazione per la recente decisione della giunta che ha parzialmente accolto le mie richieste riducendo l’indennità risarcitoria ed i diritti di segretaria», ha ribadito «l’elusione del punto nodale della questione». «Come ho rilevato in precedenti interpellanze ed interventi in Consiglio comunale - ha sottolineato il capogruppo dei Democratici - è necessario procedere alla verifica diretta, caso per caso, dell’eventuale danno ambientale attraverso lo strumento previsto dalla normativa del decreto Veltoni e cioè una perizia per accertare chi ha effettivamente commesso l’abuso e chi no ed in quale misura».

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