Non demordono i "forzati del Terzo Millennio" del tunnel dell'Alta velocità

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
22 novembre 2000 15:46
Non demordono i

Protestano da mesi, inascoltati, contro il lavoro a ciclo continuo, la perdita di dignità e l'isolamento subìti nelle regioni italiane di più antica tradizione sociale, Emilia e Toscana.
Gli operai dei cantieri TAV non intendono ingoiare orari e condizioni di lavoro che assomigliano a "una condanna a vita per noi e per i nostri figli".
I delegati del cantiere del Carlone hanno promosso tra i lavoratori dell'Alta Velocità una petizione a cui hanno già aderito 600 lavoratori di Carlone, Sesto Fiorentino, Scarperia e Pianoro (Bologna), nonostante le grandi difficoltà di contatto e relazione fra i cantieri disseminati fra Firenze e Bologna, sia per i turni e gli orari così pesanti, sia per l'atteggiamento non favorevole dei sindacati.
Nella petizione-appello le maestranze elencano una lunga catena di domande a proposito delle condizioni quotidiane e permanenti di sofferenza cui sono costretti a sottostare.

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