Stamani le forze dell'ordine, su ordine del tribunale dei minori di Firenze, hanno preso in consegna Martina

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
09 giugno 2000 18:33
Stamani le forze dell'ordine, su ordine del tribunale dei minori di Firenze, hanno preso in consegna Martina

La piccola viveva con una coppia di grossetani affidatari da 17 mesi. Era nata nel gennaio 1999 a Grosseto. Padre e madre sono due giovanissimi tossicodipendenti. In luglio era stata tolta ai genitori naturali dal tribunale per i minori di Firenze e affidata temporaneamente alla coppia di Grosseto: Renato ha 50 anni ed è impiegato del genio civile, Raffaella, 45, è infermiera. Hanno un loro figlio di sei anni, vivono insieme da 12, ma non sono sposati.
Nell' aprile scorso il tribunale dei minori decide per l' adottabilità della piccola: lascerà definitivamente la sua famiglia naturale, ma anche quella affidataria e sarà adottata da un' altra famiglia di Grosseto.

I nuovi potenziali genitori di Martina cominciano a frequentare la coppia di concittadini e la piccola. Ma lei mostra di essere troppo affezionata a Renato e Raffaella e la nuova famiglia rinuncia.
Renato e Rafaella chiedono quindi di adottare la bambina, ma in base ai codici non possono: la legge prevede che la coppia sia regolarmente sposata e sulla decisione del tribunale dei minori avrebbe pesato anche la differenza di età tra i due e la bimba. Lo stesso tribunale, presieduto da Piero Tony, decide che Martina sarà adottata da un' altra coppia, in attesa della quale la piccola sarà ospitata all'Istituto degli Innocenti di Firenze.
Renato e Raffaella non si arrendono e insistono per tenere Martina anche quando viene individuata la nuova coppia che dovrà adottarla.

La vicenda diventa un caso e sono 3.000 le firme a sostegno della scelta della coppia grossetana che Raffaella consegna il 2 giugno, festa della Repubblica, al prefetto della città toscana. Anche Nomadelfia, la comunità fondata da Don Zeno, si è offerta di tenere la piccola.
Questa mattina con un blitz, le forze dell'ordine hanno sottratto la piccola Martina alla coppia.
"Sconcerto e rammarico" esprime il presidente della Regione Toscana, Claudio Martini.
Sconcerto "per l'eccezionale dimostrazione di coordinamento e spiegamento di forze tra agenti di polizia, carabinieri e vigili del fuoco, che ha consentito di portare a termine l'operazione: una dimostrazione di efficienza che auspicheremmo realizzarsi anche di fronte agli episodi di microcriminalita' che purtroppo restano impuniti e percio' aumentano anche in Toscana".

Rammarico "per un'interpretazione burocratica e puntigliosa della legge, che non ha voluto tener in nessun conto ne' la decisione assunta dalla coppia di regolarizzare con il matrimonio la sua posizione ne' le esigenze affettive, che avrebbero dovuto essere comunque prioritarie, della bambina, che aveva ormai instaurato un rapporto filiale d'affetto con Raffaella e Renato. Non si capisce perche', di fronte all'evidenza di questi rapporti affettivi consolidati e alla determinata volonta' della coppia di accogliere per sempre Martina nella famiglia, si sia esclusa la possibilita' di applicare la norma della legge che consente di concedere l'adozione anche a chi non ne ha i requisiti nell'interesse superiore del minore.
E' ora che la magistratura cominci ad applicare la legge dalla parte dei bambini, anziche' solo dalla parte del codice".

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