Firmerà oggi un accordo di collaborazione tra Regione Toscana e Voivodato di Malopolska. L'accordo riguarderà lo sviluppo degli scambi commerciali, delle relazioni culturali e delle infrastrutture turistiche, nonché lo scambio di esperienze nei settori dell'economia, della formazione professionale, dell'ambiente, della salute, dei servizi sociali, degli alloggi e dei trasporti. Questo pomeriggio, a Cracovia, il presidente Chiti sarà relatore ad un'iniziativa, promossa dal Voivodato di Malapolska, su "Nuove tecnologie e sviluppo regionale.
                           Scambio di 
esperienze". 
L'accordo di domani chiuderà una prima fase intensa di rapporti, avviata 
da una prima visita di Chiti nel 1995 nei tre voivodati di Cracovia, Tarnow 
e Tarnobrzeg e da un secondo incontro a Firenze all'inizio del 1996. In 
quelle occasioni la Toscana firmò tre accordi gemelli con le tre 
amministrazioni della Polonia sud-orientale, in assenza nello scenario 
istituzionale polacco di un'entità amministrativa simile alle Regioni 
italiane. Dal 1999 la riforma regionalista della Polonia ha visto la nascita 
di nuovi Voivodati, molto più estesi territorialmente dei precedenti., di 
dimensioni analoghe alle nostre Regioni: e' nato così il Voivodato di 
Malapolska - letteralmente "Piccola Polonia" (in contrapposizione alla 
"Grande Polonia" di Varsavia) - con capitale Cracovia.
                          
                           Una delle prime 
iniziative del nuovo Voivodato e' stata quella di confermare gli accordi 
con la Toscana, con l'intento anzi di approfondirli e ampliarli. Siamo così 
arrivati alla seconda fase dei rapporti e alla firma del nuovo accordo di 
cooperazione, che sarà incentrato sui rapporti con l'Unione Europea. 
Grazie all'accordo di collaborazione che sarà firmato domani, Toscana e 
Malopolska intendono fare da battistrada all'integrazione della Polonia 
nell'Unione. 
Toscana e Malopolska presentano caratteri simili: popolazione, morfologia 
del territorio, grandi tradizioni storiche e artistiche, un'economia basata su 
piccole e medie imprese operanti nei settori tradizionali dell'industria 
leggera, un futuro sempre più orientato lungo l'asse del binomio cultura-
turismo.