I "senza fissa dimora" a Rosignano

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
05 gennaio 2000 19:14
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Dato che secondo l'attuale ordinamento amministrativo i diritti politici e civili dei cittadini e le erogazioni di talune prestazioni sociali e sanitarie sono riconducibili alla iscrizione anagrafica della persona, i "senza fissa dimora" rischiano oggettivamente di non poter esercitare i loro diritti fondamentali né di fruire di interventi e servizi che invece potrebbero migliorare la loro condizione di emarginazione sociale.
Per questo motivo il Comune di Rosignano, seguendo l'esempio di altre realtà locali toscane, ha deciso di mettere a punto un'apposita convenzione e di proporla alle associazioni di volontariato del territorio per fare in modo che anche i "senza fissa dimora" possano essere registrati all'anagrafe del Comune.

Un'iniziativa decisamente importante sulla quale l'Assessore ai Diritti dei Cittadini Fiamma Nesi sta lavorando già da qualche tempo. "Durante la settimana prenatalizia – ha spiegato – abbiamo convocato tutte le associazioni di volontariato del territorio ed abbiamo sottoposto alla loro attenzione una bozza di convenzione, che dovrebbe essere sottoscritta dal Comune e dalle associazioni stesse, per permettere il rilascio dell'iscrizione anagrafica". In pratica le associazioni, che sono quotidianamente e personalmente in contatto con i "senza fissa dimora" (attraverso i centri di ascolto, le case famiglia ed i centri di accoglienza) verrebbero chiamate a farsi garanti della permanenza stabile di queste persone sul territorio comunale.

"L'apporto delle associazioni è fondamentale – ha aggiunto Nesi – per consentire all'ente di rilasciare questa iscrizione anagrafica. Nelle prossime settimane torneremo a riunirci per capire se è necessario apportare qualche modifica alla convenzione dopodiché mi auguro che si arrivi al più presto alla firma del documento". L'obiettivo è chiaro: evitare che certi meccanismi amministrativi, negando ad alcuni cittadini la residenza, pongano automaticamente queste persone in uno spazio di non-diritto.

Per questo è necessario ripensare i percorsi stessi di accesso al diritto, tenuto conto che tra l'altro cresce il numero delle persone in situazione di disagio e cambia costantemente il panorama dei bisogni. "Questa iniziativa – ha aggiunto l'assessore – si inserisce all'interno di un percorso più ampio di inclusione sociale finalizzato alla promozione della cittadinanza attiva e all'affermazione del diritto per realizzare quel delicato e importantissimo passaggio tra l'affermazione di principio ed il reale accesso al diritto e ai servizi che a questo si connettono".
Oltre alla fondamentale collaborazione con le associazioni del territorio e con l'Ufficio Anagrafe dell'ente, gli Amministratori di Rosignano sono intenzionati ad attivare anche canali di contatto con le istituzioni e le forze dell'ordine per far sì che l'operazione possa essere realmente concretizzabile.

L'Assessore Nesi inoltre ha già preso contatto con gli Assessori Pascucci (Cecina) e Francini (Castagneto) per esaminare e valutare insieme a loro la possibilità di estendere questo percorso di pari opportunità a tutti i cittadini della Bassa Val di Cecina.

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