Un'adeguata valorizzazione nei luoghi d'origine per i reperti archeologici oggi custoditi a Firenze

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
26 ottobre 1999 19:31
Un'adeguata valorizzazione nei luoghi d'origine per i reperti archeologici oggi custoditi a Firenze

La proposta, che fa parte di un progetto piu' ampio per la valorizzazione del patrimonio toscano, e' stata avanzata dal soprintendente archeologico Angelo Bottini, nel corso di una riunione promossa dall'assessore alla cultura Franco Cazzola, e prevede la creazione di un circuito di rete fra le realta' archeologiche toscane che permetta di valorizzare il policentrismo delle sedi espositive superando, anche formalmente, il modello centralizzato ancora vigente, che era nato alla fine dell'800, e che faceva di Firenze il punto di raccolta della documentazione archeologica venuta alla luce in tutta la regione.

L'incontro era stata concordato per avviare un confronto fra le soprintendenze statali interessate e gli enti locali sul tema della tutela e della valorizzazione del patrimonio archeologico toscano, anche nella prospettiva federalistica del decreto legislativo Bassanini 112 del 1998: prevede la possibilita' del passaggio dallo Stato agli enti locali della gestione di musei, aree archeologiche e quanto altro. "Superata l'impostazione centralistica derivante dalle vecchie norme - ha fatto notare Bottini - e' giusto valorizzare come una risorsa la realta' toscana, caratterizzata dal policentrismo delle sedi espositive".

La proposta del sovrintendente mira al superamento della frammentazione esistente e alla creazione di un sistema di musei e parchi archeologici che unifichi in una comune progettazione culturale ed espositiva il museo di Firenze con le maggiori strutture degli enti locali, dando all'intero patrimonio archeologico toscano il ruolo che merita. Allo sviluppo ed alla qualificazione di questo tessuto la Sovrintendenza archeologica intende contribuire con le competenze scientifiche dei suoi archeologi, oltre che con una profonda ristrutturazione e una nuova qualificazione delle sedi espositive, che deve ovviamente coinvolgere pienamente il museo archeologico di Firenze, e che renda disponibile anche quella parte rilevante del patrimonio oggi non esposta al pubblico, o non sufficientemente valorizzata, che potra' cosi' trovare una piu' adeguata collocazione nei luoghi di provenienza.


Cazzola ha sottolineato l'importanza del rapporto fra museo archeologico di Firenze e musei degli enti locali, su cui si potra' avviare un progetto di riqualificazione dell'intero sistema toscano dei musei, delle aree archeologiche e per il potenziamento della ricerca in grado di raggiungere rapidamente risultati significativi. La capacita' concreta di mettere insieme idee, modalita' organizzative e risorse dello Stato, della Regione e degli enti locali e' il risultato dell'attuazione della Bassanini, ma soprattutto a vantaggio della valorizzazione del patrimonio archeologico e della sua fruizione da parte dei toscani e dei visitatori che provengono da ogni parte del mondo.

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