Nuovo presidente dell'associazione Amici dei musei e monumenti pisani

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
15 ottobre 1999 15:47
Nuovo presidente dell'associazione Amici dei musei e monumenti pisani

Cresciuta negli ultimi anni sia per numero di iscritti - oggi sono 450 - che per quantità e qualità di iniziative tra convegni, visite, pubblicazioni, ricerche, restauri, ha da oggi un nuovo socio onorario: il presidente della Regione Vannino Chiti.
"Desidero ringraziare tutti voi per questa bella iniziativa - ha detto Chiti ricevendo il riconoscimento -. Quello di oggi non e' semplicemente un appuntamento tradizionale per la vostra associazione. E' l'occasione speciale per festeggiare non soltanto l'ingresso di nuovi soci, ma per salutare il presidente uscente - da oggi presidente onorario - Luciano Chiti e per augurare buon lavoro al neo presidente Mauro Del Corso".


Questa associazione e' una realtà importante, che svolge un'opera di indubbio rilievo nella valorizzazione del nostro patrimonio artistico e culturale, ha sottolineato il presidente della Regione. La Toscana ha nel turismo, nei beni culturali e nell'ambiente di una risorsa inesauribile e dunque inestimabile. "Ma la ricchezza rappresentata dall'insieme dei nostri beni ambientali e culturali e' inesauribile a patto che alla sua tutela e valorizzazione si dedichi cura, dedizione, attenzione, ma vorrei dire anche amore e passione sincera.

E' quanto la vostra associazione ha fatto dal 1990 ad oggi. E' quanto - ne sono certo - continuerà a fare anche in futuro. Del resto per chi in questa missione crede, gli stimoli sono continui, le scoperte fortunatamente si susseguono - come nel caso del recente rinvenimento delle navi romane - e non lasciano davvero il tempo di fermarsi nella statica contemplazione dei giacimenti antichi, ma spingono a mettere in cantiere sempre nuove iniziative".
In questa regione arrivano ogni anno quasi 9 milioni di turisti, di cui circa la meta' sono stranieri.

La Toscana possiede un patrimonio inestimabile di beni culturali, diffuso nell'intero territorio: 319 musei pari al 12% di quelli nazionali; 5.787 siti archeologici localizzati in quasi tutti i Comuni della regione; 180 teatri di interesse storico culturale; 2.300 edifici religiosi d'interesse storico; 5.000 dimore storiche e monumentali; 953 istituti e fondi bibliotecari.
"Se pensiamo a quanto abbiamo la fortuna di avere a disposizione - ha aggiunti Chiti -, ci accorgiamo davvero che non possiamo adagiarci sugli allori, ma che e' necessario lavorare con continuità per valorizzazione adeguatamente questa risorsa.

La Regione, consapevole della responsabilità che ha rispetto a questa ricchezza, negli ultimi quattro anni ha realizzato oltre 300 interventi di tutela e promozione dei beni culturali, compresi quelli legati al Giubileo, con investimenti complessivi per circa 800 miliardi. Da una ricognizione svolta in collaborazione con i Comuni e le Province, risulta che in Toscana, Regione ed Enti Locali hanno redatto progetti di recupero e di valorizzazione del patrimonio storico e architettonico, attivabili entro il 1999, per una cifra complessiva pari a circa 400 miliardi.

Lo abbiamo scritto anche nel Piano Regionale che detta le linee di indirizzo nel settore della Cultura: le interconnessioni tra beni architettonici e ambientali, sviluppo sostenibile e crescita civile, assumono un particolare rilievo strategico per la nostra regione, che possiede tanta parte del patrimonio nazionale".
Anche l'idea di recuperare la villa del Gombo rientra in questa precisa strategia, coltivata fin dal 1996, cioe' da quando e' stata ricevuta in gestione San Rossore.

"Abbiamo deciso poi di realizzare materialmente il recupero quando, nel 1998, l'allora presidente Scalfaro decise di trasferire alla Regione la proprietà, dell'intero patrimonio della splendida tenuta, dopo soli tre anni di gestione regionale. Dal 1995 ad oggi vi abbiamo investito complessivamente circa sei miliardi. Adesso che con una piu' ampia apertura al pubblico, con il restauro della villa, con gli interventi di prevenzione dell'erosione e con la valorizzazione complessiva del Parco, gran parte del lavoro e' compiuto, pensiamo di aver dato un contributo alla tutela e alla maggiore conoscenza di una parte significativa del nostro patrimonio ambientale e culturale.

Era nostro dovere, ma l'abbiamo fatto con impegno e convinzione".
Anche i dati sulle presenze turistiche stanno a dimostrarlo: nel 1997 sono stati quasi 14.000 i visitatori che hanno potuto ammirare la Tenuta di San Rossore. L'anno successivo il loro numero e' salito a quasi 16.000. Una cifra gia' abbondantemente superata alla fine di settembre di quest'anno.
"Credo che quel numero sia destinato a crescere ulteriormente in futuro, visto che la Regione utilizzerà sempre di piu' la tenuta per iniziative istituzionali e di rappresentanza.

Paradossalmente anche le recenti polemiche -davvero provinciali e strumentali- sull'utilizzo della villa del Gombo da parte del premier inglese Tony Blair, ma soprattutto la sua presenza da noi, hanno portato alla ribalta internazionale questo nostro splendido patrimonio che noi abbiamo voluto valorizzare adeguatamente.
Sono quindi felice - ha concluso Chiti - che abbiate pensato a me per il diploma di socio onorario della vostra associazione. Vi ringrazio. Lo considero un onore rivolto non soltanto alla mia persona, ma un riconoscimento gradito che va a premiare l'impegno profuso in questi cinque anni dalla Giunta regionale nella tutela e nella valorizzazione del patrimonio che ci e' stato affidato".

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