Il circondario dell'Empolese-Valdelsa

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
10 maggio 1999 09:26
Il circondario dell'Empolese-Valdelsa

"E' potuto partire col piede giusto non solo perche' l'area e' forte e omogenea, ma perche' i Comuni hanno sentito il bisogno di assicurare, accanto all'unitarieta' economica e sociale, anche un'unitarieta' istituzionale. E perche' la Provincia di Firenze ha assicurato una forte spinta in questa direzione -ha detto il presidente della Regione Toscana, Vannino Chiti, intervenendo ieri all'insediamento dell'assemblea- Il circondario dell'Empolese-Valdelsa rappresenta l'esempio concreto di come "non sia sufficiente, da sola, la battaglia per le riforme per strappare i poteri al centro, ma sia anche necessaria quella per l'innovazione nella gestione dei poteri che gia' abbiamo.

Dei tre circondari che abbiamo individuato per la Toscana (Empolese-Valdelsa, Val di Cornia, Versilia) questo e' quello che ha camminato di piu', tanto da rendere necessaria una legge regionale ad hoc: e' stato il risultato di una volonta' forte e unanime che hanno manifestato i Comuni della zona. C'e' un'altra scadenza importantissima, quella della discussione della proposta di legge toscana per la concessione dell'autonomia speciale a tutte le Regioni. E' questo un passo decisivo, che andra' compiuto entro la scadenza della legislatura regionale o comunque di quella nazionale.

Subito dopo apriremo un confronto con la societa' toscana per decidere insieme i contenuti di questa autonomia, se sia meglio cioe' appropriarsi da subito di tutti i poteri non riservati allo Stato o se sia invece preferibile definire una scala di priorita'". Tutti gli enti locali, ha spiegato Chiti, sono parte in causa, perche' di ogni nuovo potere che passera' alla Regione, essi saranno i protagonisti della gestione amministrativa; l'autonomia speciale non è dunque un problema delle Regioni, perche' sara' la chiave di volta per rafforzare il ruolo dei Comuni e delle Province".
Intervenendo prima di Chiti, l'assessore regionale alle riforme istituzionali, Paolo Giannarelli, aveva detto che "oggi, con l'insediamento dell'assemblea, il circondario arriva alla pienezza delle sue funzioni".

Secondo Giannarelli il circondario rappresenta "la traduzione istituzionale della volonta' politica dei Comuni di associarsi, non certo l'esito di un'opera di ingegneria istituzionale della Regione".

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