Disco verde per il piano sanitario regionale 1999-2001 dalla Commissione sanità

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
15 febbraio 1999 20:12
Disco verde per il piano sanitario regionale 1999-2001 dalla Commissione sanità

E da domani discussione in Consiglio regionale per due giorni. "Siamo in dirittura d'arrivo rispettando l'impegno assunto sulle scadenze - afferma soddisfatto l'assessore al diritto alla salute Claudio Martini, sottolineando il fatto che ben 15 Regioni non hanno ancora un Psr -. E' un piano che garantisce la continuita' rispetto alla tenuta dei servizi e al rispetto dei tetti di finanziamento. Ma al contempo introduciamo una sottolineatura sulla qualita' dei servizi, soprattutto per quanto riguarda il rapporto con i cittadini". Punti qualificanti della proposta di Psr avanzata dalla giunta regionale: il rilancio delle attivita' di prevenzione, con un vincolo di almeno il 5 per cento del bilancio, con un incremento di spesa di 300 miliardi in tre anni; il potenziamento dei servizi sul territorio, con un aumento di 30 miliardi in tre anni rispetto alle cifre del piano precedente per progetti di assistenza domiciliare integrata agli anziani e ai malati terminali; sostegno all'innovazione tecnologica e informatica con circa 200 miliardi nel triennio; attenzione alla specificita' delle zone con 30 miliardi ad hoc per aree montane e isole e 24 per l'area fiorentina, dove esiste un progetto di riorganizzazione dell'area metropolitana; la riduzione delle liste di attesa ad un massimo di 30 giorni e a 5 per i referti fatte salve le urgenze; completamento dei progetti di edilizia sanitaria avviati con uno stanziamento di 900 miliardi dai fondi nazionali; cinque nuovi progetti che mirano a integrare i servizi socio-sanitari; priorita' di intervento sulle patologie principali, confermando l'azione a favore dei trapianti, la prevenzione oncologica e le tossicodipendenze con particolare attenzione alle alcologie, e invece puntando anche sul diabete e le malattie metaboliche, le nefrologie e le cardiopatie; il potenziamento dei distretti e delle zone; l'integrazione dell'utilizzo delle malattie non convenzionali.

In evidenza