La Toscana si è colorata di rosso contro la violenza sulle donne

Oggi 25 novembre iniziative ovunque nella nostra regione in occasione della Giornata Mondiale: panoramica dagli ospedali ai Comuni, dalle associazioni di categoria agli Ordini professionali. Nel Consiglio comunale di Firenze commosso ricordo di Rossella Casini “vittima della 'ndrangheta perché per amore infranse la regola criminale del silenzio scomparsa dal 22 febbraio 1981”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
25 novembre 2019 15:34
La Toscana si è colorata di rosso contro la violenza sulle donne

Firenze - Il 25 novembre, in occasione dell’International Day for the Elimination of Violence against Women, tutta la Toscana si è riempita di rosso, il colore della Giornata a livello mondiale. Vediamo alcune iniziative svolte oggi.

CONSIGLIO COMUNALE FIRENZE. “Il Consiglio comunale, come deciso alla Conferenza dei Capigruppo, ha deciso di prevedere uno spazio per la sensibilizzazione sul tema della violenza alle donne; un focus che vuole essere anche un momento di ricordo e di elaborazione della vicenda di una giovane fiorentina di 25 anni che si è trovata coinvolta in una storia d'amore dai risvolti drammatici e di una complessità e pericolosità decisamente più grande della sua giovane età, tanto che rileggendo la sua vita, con gli occhi di oggi, non avremmo alcun dubbio sul definirla un'eroina.

Una giovane donne – ha ricordato il presidente del Consiglio comunale Luca Milani – che per amore e per operare la redenzione del compagno diventa un gigante. Per molti anni la sua storia non ha trovato il doveroso riconoscimento nella sua città natale, poi grazie al lavoro di Libera, della associazione Farm, che ne ha fatto un'opera teatrale che ha girato mezza Italia, piano piano, questa storia nella sua drammaticità è stata riscoperta: è la storia di una ragazza, una fiorentina appunto che a soli 25 anni ha sfidato la ‘ndrangheta. 

Il comune di Firenze, con l'Assessore Vannucci, ha voluto ricordarla con una lapide in Borgo la Croce sulla facciata della sua casa a febbraio del 2016.

Rossella, come ricorda la lapide “vittima della 'ndrangheta perché per amore infranse la regola criminale del silenzio scomparsa dal 22 febbraio 1981”.

Nella giornata della Festa della Repubblica il 4 giugno di quest'anno la Prefettura di Firenze ha consegnato la medaglia d’oro al Merito Civile alla memoria per la studentessa fiorentina, distintasi per aver lottato contro la criminalità organizzata a prezzo della vita. Per questo abbiamo oggi in Consiglio comunale la presenza di sua eccellenza il prefetto di Firenze dottoressa Laura Lega, che ringrazio per l'attenzione che ci ha dimostrato.

Il Comune di Scandicci ha intitolato un Istituto comprensivo alla Giovane Rossella Casini con classi dell'infanzia, di primaria di primo e secondo grado e di secondaria di primo grado.

Rossella Casini, viveva a Firenze con i genitori vicino a piazza Beccaria, si era fidanzata con una giovane di Palmi (RC), Francesco Frisina, e si trovò, suo malgrado, in mezzo ad una sanguinosa faida tra cosche della ‘ndrangheta (Gallico e Condello), nella quale era coinvolta anche la famiglia del fidanzato, in uno scontro – ha raccontato il presidente Luca Milani – che provocò decine di morti, tra cui anche il padre del ragazzo. Lo stesso fidanzato fu gravemente ferito alla testa in un agguato.

Rossella portò Francesco a curarsi a Firenze e in quell’occasione lo convinse a parlare con i magistrati e a raccontare quello che sapeva dello scontro mafioso.

Questo “condannò” Rossella, tornato in Calabria il fidanzato ritrattò le sue dichiarazioni e nel giro di pochi mesi la situazione precipitò. La sera del 22 febbraio del 1982 Rossella, che era a Palmi telefonò a suo padre a Firenze, annunciandogli che stava prendendo il treno per tornare a casa: non arrivò mai. Anni dopo un pentito raccontò che Rossella fu rapita, violentata uccisa e fatta a pezzi, gettati poi nella tonnara di Palmi.

Secondo le testimonianze, lo stesso Francesco – ha concluso il presidente del Consiglio comunale Luca Milani – dette il suo assenso all’eliminazione della fidanzata. “Fate a pezzi la straniera” fu l’ordine della 'ndrangheta. Dopo due processi nessuno fu condannato per quel delitto”.

ASSOCIAZIONE ARTEMISIA. “Il 23 novembre a Roma si è svolta la manifestazione nazionale contro la violenza di genere, convocata da “Non una di meno” in previsione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne del 25 novembre. Circa centomila donne provenienti da tutta Italia – ha spiegato la presidente della Commissione Pari opportunità Donata Bianchi – hanno partecipato ad un corteo che ha visto presenti anche tanti uomini. La manifestazione ha dato voce a tutte quelle donne che non hanno più voce e ha dato sostanza ai numeri impressionanti di un fenomeno che è una grave violazione di diritti umani fondamentali, un grave problema di salute pubblica, un motore di immani costi sociali individuali e collettivi; a dati 2013 si stimava che il totale di costi diretti e indiretti fosse pari a 16.725.863.358 euro, cifra difficile a dire e pensare.

Si stima che ogni 15 minuti una donna sia costretta a difendersi da botte o persecuzioni; ogni 72 ore una donna viene uccisa, non raramente con figlie e figlie. A Firenze l’associazione Artemisia ha ricevuto dal primo gennaio di quest’anno 900 nuove richieste di aiuto. L’amministrazione comunale è indubbiamente impegnata sui questi temi, anche la Regione, il punto però è dare continuità e stabilità a servizi in piedi dagli anni Novanta. La manifestazione di Roma, come ha detto Lella Palladino, dell'associazione Donne i Rete contro la violenza, ha chiesto “misure concrete.

Siamo stanche di approcci politici securitari e di risposte a un problema che viene vissuto come emergenziale, mentre la violenza maschile contro le donne è profondamente radicata nella cultura della struttura di questo Paese”, a questo proposito – conclude la presidente della Commissione Pari opportunità Donata Bianchi – non si può che salutare con piacere e sollievo la dichiarazione del ministro Gualtieri sullo sblocco dei 12 milioni di euro per i fondi destinati a sostenere gli orfani e le orfane di femminicidio”.

MUSEO NOVECENTO. Il Museo Novecento e il suo direttore artistico Sergio Risaliti, hanno presentato - di concerto con l’assessorato ai diritti e alle pari opportunità e all’assessorato alla cultura del Comune di Firenze - una serie di progetti speciali riuniti sotto il titolo provocatorio We Stand TogetHER tesi a rendere questa celebrazione ancor più attuale, oltre che simbolica, coinvolgendo alcune artiste contemporanee. Il programma intende infatti ampliare e approfondire la riflessione attorno a questa giornata, sottolineando l’importanza di un impegno sociale, politico e culturale contro ogni tipo di violenza e discriminazione sessuale.

Ospite d’onore della giornata è stata Valie Export, la cui pratica ha sempre riflettuto su questioni legate all’identità di genere, mettendo in discussione stereotipi e istanze contro la libertà di espressione e la sessualità. Performer, regista e fotografa, l’austriaca Valie Export, all’anagrafe Waltraud Lehner (Linz, 1940), è tra le artiste più note del panorama artistico contemporaneo, punto di riferimento per le artiste delle generazioni successive. Basti ricordare che Marina Abramovic in occasione della sua mostra al Museo Guggenheim di New York ha reinterpretato una delle più celebri performance di Valie Export inserendola tra le sei opere performative fondamentali del secolo scorso.

All’interno della Sala D’Arme di Palazzo Vecchio sono stateproiettate in loop alcune delle opere video dell’artista si è tenuto un talk che, sotto forma di dialogo con la curatrice Paola Ugolini e l’artista Silvia Giambrone (Agrigento, 1981), ha offerto spunti di riflessione sulle tematiche legate al corpo, all’identità e al genere.

La pratica di Valie Export - inaugurata all’inizio degli anni Settanta quando rinuncia al cognome paterno per adottare uno pseudonimo che cita una nota marca di sigarette di allora - è improntata in primo luogo sulle tematiche del femminismo, di cui è stata attivista ed esponente di punta, e delle mercificazione dell’arte e del corpo, oggetto primario di molte sue azioni e lavori.

Nelle sale della collezione permanente al secondo piano del Museo Novecento sono state invece esposte due opere di Silvia Giambrone (che rimarranno visibili fino al 9 gennaio 2020) che affrontano i temi sia dell’addomesticamento alla violenza, sia dei tabù che circondano questa pulsione. Utilizzando diversi medium espressivi fra cui il video, il disegno, il collage, la scultura, la fotografia e la performance, l’artista conduce nelle sue opere ad una riflessione sui rapporti e sugli squilibri di potere che avvelenano le relazioni umane. Le sue installazioni rappresentano spesso feroci incursioni nel privato che rendono ancora più evidente come spesso la violenza, parafrasando Hannah Arendt, sia quasi banale nella sua superficiale malvagità. All’interno della Sala Cinema del Museo invece, sono stateproiettate una selezione di opere di Valie Export e Silvia Giambrone.

Infine il Cortile di Michelozzo di Palazzo Vecchio ha ospitato l’installazione Il luogo più pericoloso, delle artiste Silvia Levenson e Natalia Saurin, composta da 94 piatti di ceramica decorati con frasi estrapolate dai media e usate spesso per minimizzare episodi di cronaca legati alla violenza. L’intervento testimonia di una guerra consumata spesso all’interno delle mura domestiche, e riecheggia nel numero 94, che ricorda le donne uccise in Italia nel 2019. Sono frasi o parole che parlano di desiderio, di controllo, di rapporto di potere, pronunciate da uomini incapaci di gestire il rifiuto o il fallimento di una relazione sentimentale, a testimoniare che il femminicidio non è la conseguenza di un improvviso e momentaneo impulso violento ma l’esito di un lungo processo e di una cultura di violenze.

Una giornata simbolica come quella odierna che, grazie all’arte, prende vita portandoci a riflettere su un tema così ancora drammaticamente attuale” ha detto l’assessore a diritti e pari opportunità del Comune di Firenze Sara Funaro. “La violenza che subiscono le donne fuori e dentro le mura di casa è una piaga della nostra società – ha aggiunto – e i numeri lo dimostrano. Tre donne uccise ogni settimana in Italia, con 142 vittime nel corso del 2018, una enormità. Per questo, come Comune, appoggiamo iniziative di sensibilizzazione come questa, oltre a appoggiare varie associazioni cittadine ad aiutare le donne che subiscono violenza”.

Nella Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne – sottolinea l’assessore alla cultura Tommaso Sacchi - Firenze prende una posizione forte e chiara e lo fa esprimendosi nella lingua che più le si addice, la lingua dell’arte. Per questo il cortile di Michelozzo ha ospitato l’installazione delle artiste Levenson e Saurin: 94 piatti in ceramica, tanti quante le donne uccise in Italia nel solo 2019, decorati con le frasi che più fanno male, quelle usate dai media per sminuire o per “normalizzare” la violenza sulle donne, una violenza intollerabile che normale non può e non deve essere.

Ci teniamo poi particolarmente all’intervento nell’attigua Sala d’Arme e al Museo Novecento di Valie Export, iconica artista che con le sue immagini spregiudicate, irriverenti e senza tempo, punta il dito contro i nostri stereotipi di genere e ci invita, una volta di più, a riflettere su questa grave epidemia che non conosce crisi in Italia”.

In questi anni abbiamo deciso di occupare lo spazio simbolico di eventi collettivi, restituendo all’arte e agli artisti una centralità di espressione e denuncia in modo da svuotare di troppa inutile retorica le celebrazioni - ha detto il direttore artistico del Museo Novecento Sergio Risaliti - . La Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne deve essere percepita come una rivolta contro il linguaggio, i gesti, i comportamenti e le azioni che umiliano, marginalizzano, sottomettono e violentano le donne e il femminile, ma anche contro ogni azione intesa per offendere l’alterità sulla base di discriminazioni di genere o razziali.

Non possiamo tacere di fronte a quella che è una vera e propria guerra civile. Nel 2018 le donne uccise nel nostro paese sono state ben 142, nel 2019 ne sono decedute già 94, senza contare le donne ferite non solo nel corpo ma nell’anima, poiché esiste una violenza che uccide anche con i piccoli gesti e le parole. È un onore avere ospitato Valie Export, paladina del femminismo, attivista e punto di riferimento per ogni generazione successiva in arte. Le sue performance e azioni hanno svelato in modo diretto la dismisura del potere maschile perpetuato a tutti i livelli nella cultura e nella società, nelle famiglie e tra le coppie.

Abbiamo però voluto confrontare il linguaggio artistico e performativo della sua generazione, che ha dovuto abbattere muri, con la pratica e le opere della generazione attuale rappresentata dalle artiste Silvia Giambrone, Silvia Levenson e Natalia Saurin.In una società in cui come ha spiegato Foucault l’esercizio del “controllo e del potere” è tanto più pervasivo quanto più è invisibile, il potere maschile continua ad essere agito e perpetuato in maniera spesso silente ma continuativa, salvo esplodere con violenza fino a portare al delitto tutte le volte che rinuncia a un confronto paritario con l’altro sesso e non tollera la sua libertà e la non dipendenza”.

Gli eventi di We stand togetHer rientrano nel programma del Festival dei Diritti 2019.

SANTA MARIA NUOVA. In occasione dell’odiena "Giornata Internazionale contro la violenza sulle Donne", si è tenuto oggi, 25 novembre, presso il presidio di Santa Maria Nuova, il flash mob di due minuti dal nome "Agitiamo il Rosso". Come sempre avvenuto dal 2014, la manifestazione è stata preceduta da un momento di raccoglimento (circa 10 minuti) nel Chiostro delle Medicherie, dove successivamente sono stati letti brani sull’argomento.

Il raduno è terminato dopo circa un quarto d’ora all’esterno dell’ospedale, presso la piazza di Santa Maria Nuova, dove una cospicua rappresentanza femminile fra le dipendenti dell’ospedale ha agitato silenziosamente dei palloncini rossi in segno di pacifica protesta. Tutti gli intervenuti sono poi defluiti in modo decoroso senza alcun intralcio alla fruibilità dell’ospedale.

EMPOLI. Sono state messe in evidenza, posizionandole in maniera strategica, le “scarpette rosse” che al presidio San Giuseppe di Empoli e nella sede amministrativa in via dei Cappuccini, solitamente sono poste nella hall dell'ingresso. Il profondo simbolismo, che l’allora AUSL 11 aveva promosso firmando un manifesto di intenti durante l'evento "25 novembre: Donne ...per un giorno", a sua voltalegato al progetto itinerante "Scarpe senza Donne", si ripropone ancora una volta, attraverso l’iconografia delle scarpe rosse, di portare alla luce la tematica del femminicidio in Italia.

L’attuale iniziativa nasce in occasione della giornata mondiale contro la violenza delle donne che si svolge oggi, 25 Novembre, su tutto il territorio nazionale, al fine di supportare ancora una volta questo progetto e portare avanti pensieri e azioni non violente, oltre che far riflettere chiunque.

Contestualmente, nello stesso presidio di via dei Cappuccini, sono stati distribuiti anche dei nastrini rossi che molti operatori hanno indossato con molto piacere.

PISTOIA. "Scarpe Rosse" anche nel presidio ospedaliero di Pistoia per ricordare la Giornata contro la violenza sulle donne. L'allestimento è stato realizzato all'ingresso a cura del Punto Unico che raccoglie in ospedale le Associazioni di Volontariato in collaborazione con Gesat - gestione sanità Toscana.L'iniziativa è stata fortemente promossa dalle direzioni sanitarie dei presidi ospedalieri oltre che di Pistoia, anche di Pescia e San Marcello.

ZONA FIORENTINA SUD-EST. Oggi, lunedì 25 novembre, si celebra la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne: è l’occasione per fare il punto sui tanti progetti e percorsi attivati negli anni nella Zona socio-sanitaria Fiorentina Sud-Est per contrastare la violenza di genere.Nei Comuni della “Zona” sono attualmente operativi 4 sportelli territoriali antiviolenza (nei Comuni di San Casciano val di Pesa e Barberino Tavarnelle per la sub-area del Chianti, a Figline Valdarno per il Valdarno, e a Pontassieve per la Valdisieve) aperti in collaborazione con l’Associazione Artemisia, realtà fiorentina che da oltre 10 anni garantisce assistenza a donne e bambine che subiscono violenza (di tipo fisico, psicologico, economico, sessuale o stalking) e ad adulte/i che l’hanno subita nell’infanzia.

Obiettivo degli sportelli è quello di permettere alle vittime di accedere con più facilità ai servizi di aiuto e sostegno per iniziare un nuovo percorso di vita. I centri hanno apertura settimanale e sono gestiti da operatrici esperte sul fenomeno della violenza di genere.Nel periodo gennaio-ottobre 2019, 155 donne si sono rivolte agli sportelli antiviolenza nella Zona Firenze Sud Est. Di queste, 125 sono state prese in carico. Un dato sostanzialmente in continuità con quello relativo al periodo gennaio-novembre 2018, quando le richieste di aiuto accolte furono proprio 155.Si ricorda inoltre che all’Ospedale Santa Maria Annunziata di Ponte a Niccheri e all’Ospedale Serristori di Figline Valdarno è in funzione il “Codice Rosa”, lo speciale percorso del Pronto soccorso concepito per le vittime di violenza e di discriminazioni sessuali o di genere di chi è capofila per l’area firenze sud est il comune di Bagno a Ripoli.Le risorse regionali destinate alla Zona per contrastare la violenza di genere hanno poi permesso di attivare una casa di seconda accoglienza per donne maltrattate, Casa Nicoletta, dove le ospiti possono costruire il ritorno a una vita normale.

Allo stesso modo, è stata attivata una convenzione con l’associazione Nosotras, che si occupa di gestire gli interventi ed i ricoveri di emergenza.Nei giorni scorsi sono state inoltre organizzate diverse iniziative nei Comuni della zona – tutte legate dall’impegno a mantenere alta l’attenzione nei confronti della violenza di genere.“Quella del 25 novembre – spiega il Sindaco di Bagno a Ripoli Francesco Casini, presidente della Conferenza dei Sindaci della Zona Firenze Sud Est – è una data simbolica, che rappresenta l’occasione per accendere i riflettori sul tema della violenza sulle donne, purtroppo ancora drammaticamente presente nella nostra società.

In tutti i Comuni della Zona Fiorentina Sud Est siamo impegnati ogni giorno dell’anno, non solo oggi. Una presenza concreta sul territorio che passa in particolare dagli sportelli - 4 nella zona - realizzati con l’associazione Artemisia. Al personale impegnato quotidianamente in questi centri va il nostro ringraziamento e l’impegno a potenziare ancora i progetti di prevenzione contro questo fenomeno odioso e intollerabile”.

RIGNANO. Stamani appuntamento in Piazza della Repubblica, di fronte al Municipio, per la manifestazione "No alla violenza contro le donne" organizzata da Auser Rignano con il patrocinio del Comune di Rignano sull'Arno.

Alla presenza di cittadini e rappresentanti istituzionali, dal Sindaco alla Giunta passando per il Presidente del Consiglio Comunale e i consiglieri, si è ricordata anche la Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, ricorrenza istituita il 17 dicembre 1999 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, tramite la risoluzione numero 54/134.Tra i vari partecipanti anche la locale sezione ANPI.

CASTELFIORENTINO. Quante volte ascoltiamo dal telegiornale che una ragazza è stata violentata? O magari è stata uccisa per gelosia dal proprio partner? Sono sempre più numerosi i casi di cronaca che ogni giorno accendono i riflettori intorno a un fenomeno in crescita, al quale è dedicata la mostra fotografica di Francesco Barnini che è stata inaugurata questa mattina in Municipio (piano primo) in occasione della “Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne”.Alla cerimonia, primo dei tre appuntamenti che il Comune ha promosso per sensibilizzare la popolazione e i giovani su questo grave problema, è intervenuto (oltre all’autore) il Sindaco, Alessio Falorni, il Consigliere alle Pari Opportunità, Ilaria Angiolini, il Consigliere alla Memoria storica, Silvia Callaioli, e infine Clara Mazzeschi, che si è resa disponibile a interpretare il soggetto immortalato in tutte le foto (una ventina) della mostra.

Erano inoltre presenti i capigruppo consiliari della Lega Nord, Susi Giglioli, e del Movimento Cinque Stelle, Fabrizio Macchi.Sul tema della Carta dei Diritti delle Bambini è anche prevista una riunione il 6 dicembre (ore 17.30 sala rossa del Municipio) con l’associazione Fidapa e la responsabile del Codice Rosa dell’ASL Toscana Centro, mentre il 21 dicembre (ore 10.00, sala consiglio comunale) è previsto un incontro con i rappresentanti del Consiglio delle Ragazze e dei Ragazzi.

SIENA. Si è svolta stamani la conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa “25 libri per il 25 Novembre”. Iniziativa che nasce dalla collaborazione fra la sezione soci Coop di Siena, la Provincia di Siena, la Consiglierà di Parità, il Centro culturale delle donne Mara Meoni, i centri antiviolenza della Provincia di Siena gestiti dalle associazioni Donna chiama Donna, Donna Amiata Val d'Orcia, Amica Donna e Donne Insieme Valdelsa per sensibilizzare, attraverso la cultura e la lettura, sul fenomeno della violenza, utilizzando “le parole come argine alla violenza, come resistenza alla discriminazione e ai discorsi d’odio”.

Venticinque titoli, selezionati e messi a disposizione dal Centro culturale delle donne Mara Meoni di Siena che da oggi saranno a disposizione nella Bibliocoop di Siena Grondaie (Centro*Siena, Strada del Paradiso 1/3/5), dove potranno essere presi in prestito negli orari di apertura della Bibliocoop.

Fra i 25 titoli a disposizione dei lettori, opere classiche ed altre più contemporanee, racconti e reportage su vicende della violenza contro le donne e “manuali” per imparare la non violenza. I testi scelti infatti parlano di violenza maschile contro le donne, disparità, discriminazioni, ma anche autodeterminazione, libertà, pari opportunità e coraggio.

CNA. “Farsi bella non è una colpa”, la campagna di sensibilizzazione contro la violenza alle donne e di raccolta fondi in favore dei centri anti violenza, organizzata da CNA Firenze con Enegan, Giusto Manetti Battiloro, Jean Paul Mynè, Prodigiodivono, Uvagina, Vinocchio, e patrocinata dalla Città Metropolitana di Firenze, ha raccolto, in un anno, 13mila euro destinati ai centri Artemisia di Firenze e Lilith di Empoli.

“CNA Firenze Metropolitana, l’associazione che a Firenze rappresenta artigiani e piccole e medie imprese, ha ritenuto doveroso scendere in campo. L’abbiamo nel Dna: da sempre curiamo con l’interesse delle imprese, il benessere economico del territorio in cui operiamo e quello sociale” commenta Giacomo Cioni, Presidente di CNA Firenze Metropolitana.

Una serie di eventi diversi per uno stesso fine: raccogliere fondi, dalle donazioni presso i centri estetici e i coiffeur soci dell’associazione agli spettacoli, di cui l’ultimo, Sogno Greco, portato in scena sold out (oltre 300 persone) venerdì scorso al teatro Shalom di Empoli dalla compagnia Outcast, ha fruttato 3mila euro netti.

Uno spettacolo, così coinvolgente che al termine la platea si è alzata in piedi ballando sulle note degli Abba su cui lo spettacolo Sogno Greco era centrato. Interpreti: Katiuscia Ardinghi, Sussan Sanii, Stefania Rossi, Francesco Russo, Elena polverini, Manuela privitera, Laura Nucci, Filippo Costoli, Giada Lucacchini, Giuseppe Giazzi, Caterina Fantoni, Sara Soncini, Laura Luconi, Tommaso Pastorini, Valentina Nardi, Silvia Menicacci, Marco Rivetti, Giovanni Girasole, Michela Montagnani, Kevin re, Gianluca Zanelli, Fabiana Venturini, Marcello Rossi, Andrea franchi, Davide Lucia, Giada Mancini. Regia di Ardinghi e Sanii.

ORDINE PSICOLOGI. «La violenza domestica per il suo carattere di maltrattamento prolungato nel tempo è causa di numerosi danni e patologie a livello fisico (fratture, lesioni addominali, fibromialgie, danni oculari) e psicologici (depressione, disturbi da stress postraumatico)».

«Lo psicologo è contrario a ogni forma di violenza e discriminazione e si attiva per contrastarle in ogni contesto ogni giorno dell’anno. La violenza, poiché incide sul benessere fisico e psichico delle donne, non è solo un grave problema sociale, ma anche un’emergenza sanitaria. Il contrasto alla violenza contro le donne esige, quindi, il perseguimento di una serie di obiettivi, fra cui: la presa a carico con coesione di intenti e di interventi da parte delle forze pubbliche e delle istituzioni, reti associative di supporto, formazione degli operatori coinvolti, azioni finalizzate alla prevenzione, protezione delle vittime, persecuzione degli autori e percorsi per gli autori di violenza, promozione della salute psico-fisica nel rapporto fra donne e uomini nei vari contesti, divulgazione di buone pratiche».

A sottolinearlo, in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, è Christina Bachmann vice presidente dell’Ordine degli Psicologi della Toscana.

«La violenza domestica per il suo carattere di maltrattamento prolungato nel tempo – spiega Bachmann - è causa di numerosi danni e patologie a livello fisico (fratture, lesioni addominali, fibromialgie, danni oculari) e psicologici (depressione, disturbi da stress postraumatico) con relativi comportamenti a rischio (abuso di alcol e di droghe, suicidi) e l’inevitabile coinvolgimento dei figli e relativi danni».

LEGA. “Sinceramente - afferma Elisa Montemagni, Capogruppo in Consiglio regionale della Lega - non apprezzo particolarmente che, solamente in un’unica giornata, si riversi l’attenzione dell’opinione pubblica(media compresi)sul grave e purtroppo persistente fenomeno dei femminicidi, o in generale degli atti violenti nei confronti delle donne.” “Ben vengano, dunque-prosegue il Consigliere-le esibizioni di scarpe o panchine rosse, ma non è con i simboli che, a mio avviso, si fronteggia una vera e propria calamità che s’abbatte quotidianamente su molte persone di sesso femminile.” “La positiva introduzione, da parte della Lega, del “Codice Rosso”-precisa l’esponente leghista-è sicuramente un lodevole e significativo passo avanti per affrontare una tematica delicata e molto complessa; ridurre al minimo le tempistiche relative al disbrigo delle pratiche burocratiche in caso di violenza, è molto importante, ma bisogna mettere in condizione i magistrati, spesso in numero non adeguato ed oberati di lavoro arretrato, di operare compiutamente per il bene delle vittime.” “Se, oltretutto, mancano i braccialetti elettronici per limitare gli spostamenti dei presunti o reali colpevoli-sottolinea Montemagni-allora diventa molto difficile evitare che il persecutore possa nuovamente insidiare la donna.” “Insomma-conclude Elisa Montemagni-non sono sufficienti le celebrazioni previste esclusivamente il 25 novembre, ma bisogna agire concretamente pure i restanti 364 giorni all’anno.”

ALTOPASCIO. “Alza le mani solo per applaudire”. Esposto dal palazzo comunale di Altopascio lo striscione contro la violenza sulle donne. Un modo semplice per sensibilizzare la cittadinanza sul femminicidio, la violenza sistematica sulle donne, sia essa psicologica, sessuale o fisica, una piaga della nostra società, visto che in Italia il 49 per cento delle donne uccise nel periodo gennaio-agosto 2019 sono state assassinate in nome di questa barbarie.

Per prevenire e contrastare questo fenomeno, l’amministrazione comunale e l’associazione La Luna Onlus - centro antiviolenza, hanno attivato a luglio scorso, nei locali di via Marconi, 27, lo sportello di ascolto per donne, l’unico presente nella Piana oltre a quello di Lucca,

Le attività, completamente gratuite, sono articolate in due momenti distinti: il primo, ogni lunedì dalle 16 alle 18, riguarda incontri ed eventi da organizzare e vivere in gruppo, dalla proiezione di film a laboratori pratici, dalle presentazioni di libri ai confronti pubblici su tematiche varie e trasversali, che hanno a che vedere con la relazione con se stesse, la gestione del conflitto, l’essere donne, madri, lavoratrici, il rapporto con i figli. Il secondo, invece, è lo sportello di ascolto vero e proprio, quindi personalizzato, aperto ogni sabato dalle 9.30 alle 12.30, al quale si accede su appuntamento, telefonando al numero unico 0583.997928.

CASTELNUOVO BERARDENGA. Castelnuovo Berardenga conferma e consolida il suo impegno contro la violenza di genere e contro ogni forma di eversione fascista e antisemita. Nei giorni scorsi il consiglio comunale ha approvato due ordini del giorno presentati dal gruppo consiliare di maggioranza Scelgo Castelnuovo Berardenga per ribadire il contrasto a ogni forma di violenza, impegnando la giunta a portare avanti attività e iniziative rivolte a tutta la cittadinanza per promuovere una costante sensibilizzazione su questi temi. Nel corso della seduta, è stata approvata anche una variazione al bilancio di previsione che permetterà l’installazione di nuove videocamere sul territorio comunale entro i prossimi mesi e l’apertura, nei prossimi giorni, di due Case dell’Acqua nelle frazioni di Pianella e Pancole.

L’ordine del giorno sulla violenza di genere è stato presentato in vista della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne istituita dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite nella giornata di oggi, lunedì 25 novembre e impegna il Comune castelnovino a promuovere campagne di informazione sui temi della Convenzione di Istanbul e a incentivare l'attuazione di progetti educativi che diano voce alla percezione dei ragazzi sui temi sul tema della differenza di genere per promuovere la parità tra i sessi attraverso l'educazione scolastica.

L’ordine del giorno, inoltre, impegna il Comune di Castelnuovo Berardenga ad assumere un linguaggio non sessista in tutti gli atti e i luoghi di discussione del Comune stesso e a contrastare il fenomeno dell'hate speech, ossia dell'odio online, sollecitando anche riflessioni sul tema della libertà della donna e del ruolo dell'uomo nella società. L’ordine del giorno è stato approvato all’unanimità.

L’ordine del giorno contro l’eversione fascista, invece, parte dai recenti fatti accaduti in provincia di Siena con il sequestro di un arsenale di armi, esplosivi e oggetti vicini all'ideologia fascista e nazista nelle abitazioni di dodici persone legate ad ambienti dell’estremismo di destra e ribadisce l’antifascismo come radice ideale e culturale da cui nasce la Repubblica Italiana e la sua Costituzione. L’atto condanna con fermezza tutte le iniziative che diffondono idee e comportamenti ispirati a sentimenti antidemocratici, odio razziale, omofobia, antisemitismo, fascismo e nazismo, prendendone le distanze come consiglio comunale castelnovino. L’ordine del giorno è stato approvato con il voto favorevole dei gruppi consiliari Scelgo Castelnuovo Berardenga e Potere al Popolo e quello contrario del gruppo consiliare Centrodestra per Castelnuovo.

“Con i due ordini del giorno - afferma Fabrizio Nepi, sindaco di Castelnuovo Berardenga - abbiamo ribadito l’importanza di valori quali democrazia, uguaglianza e libertà che sono alla base della Costituzione Italiana. Valori in cui la nostra comunità crede da sempre e che trovano pieno sostegno nelle attività che l’amministrazione comunale porta avanti contando anche sul prezioso tessuto associativo. Forti di questi due atti approvati dal consiglio comunale, intensificheremo le iniziative guardando anche alle scuole e ai nostri cittadini più giovani, che rappresentano il futuro della comunità e del territorio”.

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